Un saggio scritto con l’intelligenza, la leggerezza, l’arguzia e l’ironia che solo i grandi maestri possiedono: questo è “Come un romanzo” di Daniel Pennac. Argomento del saggio, scritto nel 1992 e pubblicato per la prima volta in Italia nel 1993, è la necessità di avvicinare i ragazzi al mondo dei libri. Pennac si interroga su quali siano le strategie utili a sviluppare nei giovani l’amore per la lettura, guardando il problema da una duplice prospettiva: quella del romanziere e quella del professore. Traccia, in questo modo, un percorso assolutamente innovativo in cui i libri sono considerati amici e non mattoni: il libro deve essere parte fondamentale della formazione dell’uomo, in un processo che parte dai bambini a cui i genitori leggono le favole, per passare agli adolescenti che si ribellano e combattono contro la monotonia dei testi obbligatori scolastici, fino ad arrivare al vero lettore. Come ben si intuisce, l’argomento trattato da Pennac è ben lungi dall’essere superato: tra i bambini e i ragazzi super tecnologici e il mondo della lettura è stato scavato un solco divenuto ormai una vera e propria voragine. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: scarsa capacità di attenzione, linguaggio povero e stereotipato, assenza di un pensiero critico, morte della capacità immaginativa e nessuno sviluppo della fantasia e della capacità di rielaborazione della realtà. “Leggere è ammobiliare l’appartamento che è dentro di te” scrive Jostein Gaarder: i nostri ragazzi, e fin troppi adulti, vivono in monolocali mentali nudi e spogli, anonimi… Ma Daniel Pennac abilmente delinea un percorso attraverso il quale “arredare” finalmente la nostra interiorità, sviluppando quelle capacità critiche che ci consentiranno di non essere marionette tra le mani di Mangiafuoco senza scrupoli, che di noi potranno fare ciò che vogliono, trovandosi di fronte a generazioni di lobotomizzati. In “Come un romanzo”, il professore francese declina un insolito e originale decalogo dei diritti del lettore, sdoganando alcuni luoghi comuni e stimolando le giovani generazioni (ma non solo!) all’esplorazione del mondo straordinario che soltanto attraverso i libri è possibile scoprire!
- Il diritto di non leggere
- Il diritto di saltare le pagine
- Il diritto di non finire il libro
- Il diritto di rileggere
- Il diritto di leggere qualsiasi cosa
- Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
- Il diritto di leggere ovunque
- Il diritto di spizzicare
- Il diritto di leggere ad alta voce
- Il diritto di tacere
Per scoprire punto per punto cosa ci consiglia Pennac, non ci resta che leggere!
Rosa Gargiulo
Daniel Pennac, “Come un romanzo” – Universale Economica Feltrinelli