PIANGI ALL’OCCORRENZA, RIDI SPESSO!


E’ ben noto a tutti che il sorriso è la principale manifestazione della gioia: una fragorosa risata a 32 denti è il modo in cui comunichiamo di essere allegri e scorgiamo la gioia degli altri. In realtà, come afferma lo scrittore buddista Thich Nhat Hanh «spesso la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma altre volte il tuo sorriso può essere fonte di gioia». Un po’ come accade anche con lo sbadiglio, che se fatto anche in modo forzato sembra indurre uno stato di rilassamento e sonnolenza, sorridere ha un impatto positivo sul nostro umore. Il cervello infatti capta i messaggi del nostro corpo e reagisce a quella contrazione dei muscoli facciali (gli zigomi in particolar modo) che chiamiamo risata con una modificazione positiva del tono dell’umore. Infatti determinati movimenti del viso innescano l’innalzamento dei livelli di endorfine, sostanze implicate nell’aumento del benessere e nella riduzione del dolore. E così come lo sbadiglio è contagioso, lo stesso vale per la risata, che ha un effetto positivo su chi ci circonda. Il sorriso insomma ha un enorme potere, al punto che è stato oggetto di tanti studi scientifici. Fenomeno universale, si manifesta cioè indipendentemente dal contesto culturale di appartenenza, ci permette di comunicare con gli altri a prescindere dall’utilizzo delle parole. Vediamo allora qualche curiosità emersa dagli studi fatti sul tema. Intanto gli scienziati hanno messo in evidenza l’esistenza di diverse tipologie di sorriso in base ai muscoli coinvolti. Oltre al sorriso genuino, quello vero e sincero che coinvolge non solo le labbra ma anche gli occhi, abbiamo il sorriso falso che è il classico sorriso di cortesia, un po’ forzato, che coinvolge solo i muscoli delle labbra. Abbiamo poi il sorriso compiaciuto, in cui le labbra restano quasi del tutto chiuse anche se tirate da una sola parte, che serve ad esprimere soddisfazione. Il sorriso di incoraggiamento, appena accennato con le labbra, serve a far percepire al nostro interlocutore che siamo in una posizione di attento ascolto. Il sorriso asimmetrico ci consente di esprimere diverse emozioni ed è definito tale perché le labbra da un lato vanno verso il basso e dall’altro verso l’alto. Abbiamo poi il sorriso a bocca chiusa, gesto cordiale che riserviamo alle persone con cui non abbiamo confidenza. Oltre ad essere un modo per esprimere gioia, il sorriso è anche un importante strumento nella comunicazione sociale e che può avere nelle relazioni interpersonali una serie di implicazioni positive. Basti pensare da quante situazioni imbarazzanti riesce a tirarci fuori un sorriso: una gaffe può trasformarsi in un momento divertente se la gestiamo con una risata. Inoltre è provato anche dagli studi condotti che le persone che sorridono tendono ad ispirare più fiducia. Non dimentichiamo poi il potere seduttivo di un sorriso, soprattutto nelle donne. L’elenco degli effetti benefici del sorriso non finisce qui: alcune ricerche condotte dall’Università del Missouri-Kansas City hanno messo in evidenza che le persone sorridenti tendono ad apparire più magre e giovani. Lungi da noi invogliare a rinnegare le emozioni negative ostentando un finto sorriso, tuttavia talvolta trascuriamo l’impatto che la dimensione corporea può avere sul nostro benessere psicologico anche sotto questo aspetto. Oramai ci è noto quanto una lezione di yoga o una sessione di rilassamento possa aiutarci quando ci sentiamo tesi e stressati. E se provassimo anche a concederci più spesso qualcosa che ci fa sorridere? Basti considerare che, secondo quanto alcuni studi rilevano, un bambino ride circa 400 volte al giorno a fronte di un adulto che in media si ferma a quota 59 se donna e 45 se uomo. E se ci sforzassimo di recuperare, anche solo dieci minuti al giorno quella spontaneità che rende il mondo dei più piccoli così gioioso? Non ci lasciamo sfuggire dunque l’opportunità di sorridere più spesso: mente e corpo, nonché il bambino che è in noi, ne beneficeranno.

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