Piano di Sorrento, servizio nido d’infanzia nel caos

E’ partito lunedì scorso il servizio “Nido d’infanzia”, ma è ancora tutto avvolto nel più fitto mistero, fatta eccezione per il bando che è stato pubblicato il 24 agosto scorso, un bando con tanto di firma in calce del Sindaco Vincenzo Iaccarino e dell’Assessore al ramo Rossella Russo, che così recitava “… i destinatari del servizio sono tutti/e i/le bambini/e di età compresa tra i tre mesi e i tre anni” ed ancora “L’accesso al Servizio è subordinato al possesso dei requisiti previsti dal Regolamento “Criteri e modalità organizzative dell’erogazione dei servizi, dell’accesso prioritario [art.10, comma 2 lett. e) punto 2) L. R. 11/07]”, dal Regolamento del voucher sociale per l’acquisto delle prestazioni sociali e dal Regolamento per l’accesso al Servizio “Nido d’Infanzia” – (approvato in sede di Coordinamento Istituzionale del 19/07/2016”.
I fatti si complicano.
Sul sito del Piano sociale di Zona la sezione regolamenti è aggiornata al giugno 2016 quindi almeno quello approvato a luglio non dovrebbe esserci, controlliamo per toglierci i dubbi. Invece c’è, c’è un regolamento che disciplina l’accesso al Servizio “Nido d’Infanzia, ma nulla precisa in merito alla voce che forse più interessa all’utente, vale a dire la compartecipazione economica.
Come si fa?
Si prova a capire qualcosa in più tramite gli altri due regolamenti indicati nel bando, in particolare quello dei voucher, ma non va meglio discorsi generici, ma nulla di più.
Insomma quanto ci mette il Comune e quanto dovranno pagare i cittadini?
Nessuno sembra sapere un bel niente, solo voci, quasi indiscrezioni.
Si parla di cinque/sei bambini che da lunedì avrebbero iniziato a fruire del servizio in una delle strutture accreditate. A ciascuna famiglia sarebbe stata data in dotazione un numero di voucher (buoni) mensili non superiore a quattordici; due tipi di voucher uno del valore di circa 20 euro e l’altro di 11.
Totale 280 euro al mesi, nel migliore dei casi, da consegnare anticipatamente all’atto dell’iscrizione.
In realtà, secondo la Regione, il costo mensile per ogni bambino è pari a circa 800 euro (calcolato su otto ore di permanenza giornaliera per cinque giorni a settimana) e di quasi 600 se le ore giornalieri sono sei.
La differenza insomma è pari a 520 euro (su otto ore) e 360 (su sei ore).
Insomma se la struttura si attiene al costo giornaliero così come calcolato dalla Regione e non intende rimetterci oppure rischiare di non rispettare i requisiti previsti deve richiedere al cittadino quella differenza.
520 euro su otto ore 360 su sei ore, ammesso che quel cittadino abbia ottenuto il numero massimo di voucher mensili, altrimenti anche di più, questo perché il Comune comparteciperà al massimo nella misura del 35%.
Ovviamente stando alle voci dei diretti interessati, perché al momento, a parte il bando non vi sono altre tracce di documenti ufficiali, sia sul sito del Piano sociale di Zona e men che mai in quello del Comune di Piano di Sorrento, dove la voce nido d’infanzia sembra quasi totalmente sconosciuta.
Forse quel regolamento approvato in sede di Coordinamento Istituzionale del 19/07/2016 potrebbe rivelare qualche informazione in più, ma dove si trova, per il Comune non sembra essere passato e come fa un cittadino, o le stesse strutture, a rispettarlo se non sanno nemmeno come possono averlo?
(Nella foto l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rosa Russo)

Exit mobile version