Si è svolto stamane il Convegno dedicato alla mobilità in Penisola sorrentina, dinanzi ad un parterre composto da esperti e politici locali, tutti spinti dal desiderio di ripensare, rimodellare e utilizzare diversamente, alla luce di una sensibilità che sappia essere vicina ai cittadini, gli strumenti infrastrutturali.
A partire dalle preoccupazioni dei sindaci, primo fra tutti il sindaco Buonocore che ha ricordato come quello di cui è Primo cittadino sia il primo paese della penisola sorrentina e quello su cui si riversano in maniera più evidente i problemi del traffico, la presentazione di una serie di soluzioni. Non grandi progetti, impossibili da realizzare. Non la richiesta di ulteriori fondi, ma la razionalizzazione di quanto a disposizione. Così si è espresso l’ingegnere Ciro Marciano, delegato dall’Architetto Grimaldi, Direttore generale ACAMIR: “occorre procedere alla risoluzione delle problematiche locali con costi contenuti e soluzioni a medio tempore, senza creare nuove infrastrutture”. La soluzione sarebbe da ricercare nel PUT, lo strumento di natura giuridica con il quale vengono programmate le linee di sviluppo territoriali. La proposta dell’ingegnere per offrire una soluzione al problema della mobilità, risiederebbe proprio nelle soluzioni da questo individuate: collegamenti funicolari nelle zone rosse: tra Sorrento e Sant’Agata, nonché tra Minori e Ravello e Amalfi e Ravello.
Tali strumenti avrebbero il vantaggio di essere conformi al cosiddetto “ciclo della performance”, ovvero i parametri attraverso cui vengono valutate le attività della pubblica amministrazione, essendo garantita piena copertura ad essa, essendo interventi già preventivati dal PUT.
In realtà, qualsiasi strada si intraprenda, non può prescindere da un lavoro sinergico tra le amministrazioni. A ricordarlo è l’architetto junior Gargiulo. Soluzioni semplici, ma innovative che potrebbero risolvere uno dei problemi fondamentali della penisola sorrentina, con le importanti conseguenze legate all’indotto turistico, principale attività del territorio che rischia di collassare alle materiali difficiltà di accesso al territorio.
Angelina Scarpati