Gianluca D’Andrea è un poeta che si definisce un “resistente, come chiunque si occupi dei linguaggi del passato”.
È per questo che cerca di trasmettere la sua passione agli allievi delle scuole medie, indirizzarne la riflessione linguistica e offrire nuovi stimoli.
Poeta, critico, traduttore, innamorato delle parole: Gianluca D’Andrea nasce a Messina quarant’anni fa e, come moltissimi giovani della sua generazione, è arrivato al nord con uno zaino pieno di sogni e di parole che gli danzavano nel cuore, e che ha cominciato a mettere in ordine nelle sue pubblicazioni.
Insegnante in una scuola media nei pressi di Bergamo, è stato uno dei fondatori della rivista Carteggi Letterari, scrive sul quotidiano online alfabeta 2 e sulla rivista Doppiozero.
È appena uscito il suo ultimo libro, Transito all’ombra, raccolta di poesie caratterizzate da un linguaggio nervoso, intenso ed evocativo.
Ha iniziato a scrivere versi a quattordici anni, seguendo un’esigenza che egli stesso definisce “naturale”, dal momento che fin dalla più tenera età i versi e la poesia hanno arricchito il suo bagaglio affettivo, essendo la madre una grande appassionata!
La “folgorazione” avviene intorno ai vent’anni, grazie alla raccolta di Valerio Magrelli “Ora serrata retinae”, e passa per il grande poeta statunitense Wallace Stevens. Da quel momento, Gianluca non ha smesso un attimo di scrivere e riscrivere.
Nella sua attività di insegnante, ritiene fondamentale e prioritario l’impegno a stimolare i ragazzi alla riflessione e all’esplorazione linguistica.
Rosa Gargiulo
Gianluca D’Andrea, “Transito all’ombra” – Marcos Y Marcos