PSICO INTERVISTE. UN CAMPO PER IMPARARE AD AMARE L’AMBIENTE, UN CAMPO PER IMPARARE AD AMARSI. PARLA LA DOTT.SSA VALERIA ESPOSITO, COUNSELOR.

Daniel Goleman, studioso statunitense nonché promotore dell’intelligenza emotiva, introduce una terza forma di intelligenza: in aggiunta a quella sociale ed emotiva, l’intelligenza ecologica. In Coltivare l’intelligenza emotiva. Come educare all’ecologia, sostiene che l’abilità di vedere la realtà adottando la prospettiva altrui e di empatizzare si identifica, nell’ intelligenza ecologica, con l’applicare queste capacità all’ambiente promuovendo rispetto, responsabilità e cura “verso tutte le forme di vita”.

Un tema quanto mai attuale in questi giorni, in cui incendi devastanti hanno coinvolto non solo il Vesuvio, i cui contorni sembrano sfocati ed irriconoscibili, ma anche il Faito e zone limitrofe. L’associazione Legambiente, Centro di Educazione Ambientale “Il Melograno” di Vico Equense, di cui è Presidente il dott. Ignazio Esposito, ha promosso un campo per giovani adolescenti e pre-adolescenti. Per saperne di più abbiamo intervistato la dott.ssa Valeria Esposito, assistente sociale e counsellor, coordinatrice e responsabile sul campo del progetto.

Dott.ssa ci racconti questa esperienza. Qual era lo scopo? Di quali “strumenti” vi siete avvalsi per perseguire gli obiettivi?
La proposta di un campo estivo per ragazze e ragazzi di scuola media è scaturita dalla volontà di legare strettamente emozioni/pensieri/esperienze alla valorizzazione dello stile e alla promozione di attività eco-compatibili.
Il campo, svoltosi in una casa sul Faito dal 3 al 9 luglio scorso, è stato il momento in cui i ragazzi hanno potuto muoversi liberamente, in cui hanno scoperto ritmi di vita e relazioni sociali – tra coetanei e con l’adulto – molto diversi rispetto a quelli cui sono abituati.
Il percorso pensato per loro è stato quanto mai vario, svolgendosi attraverso momenti di esplorazione e momenti di riflessione, finalizzati alla scoperta e alla cosciente elaborazione dei concetti di qualità della vita e di sviluppo sostenibile: dalla giornata trascorsa al Centro sportivo a Faito, all’escursione alla baia di Ieranto con attività indimenticabili, alla visita al Museo dell’arte casearia “de Gennaro” a Pacognano, all’escursione sul monte Molare. Ogni attività è stata fermata da un’attenta e particolareggiata riflessione sull’esperienza fatta, soffermando il discorso sui bisogni (personali e collettivi) e soprattutto sulle risorse che offre il territorio e su quelle personali che ciascuno può mettere in campo per dare il proprio contributo nella difesa e tutela dell’ambiente. Trattandosi di ragazzi, non è mancato nemmeno il momento ludico: il mio grazie va a Virginia Cuomo e Mario Guida, giovanissimi e infaticabili “aiutanti” in quest’impresa, nonché ai soci del circolo Legambiente di Vico Equense che hanno provveduto a far da guida nelle escursioni e a tutte le necessità “tecniche” Ogni giornata si è poi conclusa con il “giro di restituzione”: essenziale momento in cui si raccolgono le emozioni e i vissuti della giornata, in cui, guardando negli occhi dell’altro, ognuno ritrova una parte di sé.

Cosa è emerso?
Una grande voglia di stare insieme, al di là del solito ritrovo offerto dalla piazza o dallo struscio. Il desiderio di un luogo in cui elaborare esperienze, sensazioni, riflessioni da portare a casa; un luogo in cui conoscere la realtà che ci circonda e sviluppare una coscienza personale più responsabile verso l’ambiente. Un luogo dove sperimentare e sperimentarsi.
Progetti/idee per il futuro?
E’ intenzione del Centro di Educazione Ambientale “Il Melograno”, a partire da questi meravigliosi ragazzi con cui ho trascorso un’intera settimana, costituire un gruppo che si riunisca a cadenza fissa, per riflettere e approfondire tematiche ambientali, per r/accogliere i loro desideri, per costruire ipotesi sul futuro. Niente di più e niente di meno che vivere con loro un pezzo di vita.

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