Consiglio Comunale con un insolito pubblico a Meta. Si, perché il primo dopo la bufera giudiziaria che ha investito il primo cittadino ed alcuni funzionari, oltre ai titolari di due imprese che sarebbero state favorite nella concessione di appalti. I consiglieri tutti presenti, Tito compreso. Solo tre punti all’ordine del giorno, dettati dall’urgenza di procedere prima dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2017, che deve aver luogo entro il 31 marzo. Toni accesi da parte della minoranza sul punto riguardante l’approvazione delle tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, che a Meta è sempre al centro di un ampio dibattito. Abbiamo chiesto ad Antonella Viggiano, capogruppo di Meta Comune, com’è andata. “Come ogni anno, anche per il 2017 dobbiamo registrare un aumento della tassa sulla spazzatura per i cittadini metesi.” esordisce la consigliera “ E questo senza che vi siano ulteriori servizi o benefici che giustifichino tale continua lievitazione dei costi. Abbiamo sollevato più volte in Consiglio Comunale e con interrogazioni la necessità di contenere la spesa, vista la pressione fiscale che attanaglia i cittadini, tagliando quei servizi inutili e dispendiosi, come lo spazzamento serale per l’intero anno solare, che si potrebbe tranquillamente circoscrivere al periodo estivo, con un risparmio di oltre settantamila euro. E a nulla vale il giochetto, ormai noto, di tagliare di qualche euro la quota variabile, che si paga una tantum, dando l’illusione di una diminuzione del costo, mentre, di contro, viene aumentata la quota fissa, che, essendo proporzionata al numero di componenti della famiglia ed alla superficie degli immobili, è la voce che concorre in maniera determinante all’aumento complessivo della tassa. Oggi una famiglia di sei persone per 100 mq si trova a pagare quasi 580 euro di spazzatura all’anno. Ma c’è dell’altro” continua “A gennaio è stata discussa la modifica del regolamento della Tari introducendo l’esenzione per anziani o famiglie con fasce di reddito molto basse. Entro il 28 febbraio dovevano essere presentate le domande corredate di Isee, ma ai più tale innovazione è sconosciuta non essendo stata pubblicizzata con mezzi adeguati, alla portata di tutti. Abbiamo proposto di ritornare in Consiglio rimodulando il regolamento e concedendo una proroga, per questo primo anno, almeno fino ad Aprile, per la presentazione delle istanze. Nessuna risposta. Questa è la dimostrazione che la maggioranza, anche quando accenna ad un’apertura verso le fasce deboli, lo fa per pura demagogia. E poi ho sollevato la questione dei sacchetti” Che problema hanno i sacchetti? “Quello di essere assolutamente trasparenti per l’indifferenziata, creando non poco imbarazzo nei cittadini per tutti quei rifiuti come assorbenti, pannoloni, lettiere di cani e gatti, che a nessuno fa piacere esporre in bella vista, anche per una forma di rispetto per chi poi deve raccoglierli. Oltre a destare il disappunto dei cittadini, la novità in tema di sacchetti trasparenti per l’indifferenziata viola le disposizioni del Garante della Privacy, che con un provvedimento del luglio 2005, ribadito in un pronunciamento del 2015, ha ritenuto lesivi della privacy tanto l’imposizione di sacchetti trasparenti che l’indiscriminato controllo dei sacchetti, che può essere effettuato solo in casi di fondato sospetto di conferimento errato. Si, invece a codici a barre e microchip, che individuano l’utente senza invaderne la sfera privata. Vale a dire, oltre che contrari al decoro e alla decenza, i sacchetti trasparenti per l’indifferenziata sono pure contro la norma”