Rubrica/ Il Pagellone di Bertoldo da Ceremenna sul Consiglio comunale del 24 maggio 2017

Seduta del 24 maggio ricca di casi spinosi a partire dalle interrogazioni. Ancora un volta ci siamo affidati alla differita streaming, divisa addirittura in tre parti. 7 ore, o forse più non sono poche da seguire. A più riprese siamo stati costretti a rifugiarci in una Red Bull. Alla fine abbiamo raggiunto un’apertura alare superiore a quella di un albatro urlatore. Abbiamo dovuto attendere un giorno prima di ritornare sulla terra e compilare le pagelle.

 

Iaccarino Vincenzo (Sindaco)

Memore dell’esperienza della seduta precedente, in cui si era affidato completamente alle difese di Segretario e funzionari, opta nuovamente per la strategia del silenzio. Evidentemente però la striminzita sufficienza raggiunta allo scorso Consiglio, gli va stretta. Ecco che per migliorare la prestazione sceglie di far da eco a quello che dicono i suoi. Non essendo le immagini delle migliori, ne vien fuori però una sorta di rappresentazione cinematografica tra il comico ed il surreale, in cui altri parlano e lui gesticola. Non è il genere che amiamo.

Chapliniano: Voto 5

 

D’Aniello Pasquale (vice-Sindaco)

Doveva essere la seduta in cui si sarebbe dovuta sancire la sua reale leadership. Lui ne era consapevole e per non perdere l’appuntamento forza la mano sulla “delibera Elefante”. Il risultato è la frattura nella maggioranza con il PD e la rottura con la minoranza. Peggio non poteva andare.

Calamità naturale: Voto 3

 

Russo Rossella (Assessore)

Messa letteralmente alle corde dalla Podemos Cappiello su piano sociale di zona e caso Dora Trapani, la Russo riesce a tirar fuori la zannata vincente al momento opportuno. Coglie la svarione terminologico della rivale e la incalza fino ad annientarla. Mezzo voto in meno per la scivolata sulle interpretazioni autentiche che a suo dire le forniscono i dirigenti della Pubblica Amministrazione. L’interpretazione autentica è e resta l’interpretazione della legge effettuata dal medesimo organo che ha posto in essere l’atto normativo. È essa stessa una fonte del diritto (Gerarchia delle Fonti – Professor Vezio Crisafulli – Genova 9 settembre 1910 – Roma 21 maggio 1986).

Cobra scorderello: Voto 6

 

Russo Costantino (Assessore)

Chiamato in causa sull’interrogazione relativa alla Marina di Cassano legge attentamente la risposta che gli è stata predisposta dagli uffici. Finalmente un po’ di chiarezza.

Assennato: Voto 6

 

Cilento Carmela (Assessore)

Si fa trovare precisa e puntuale quando viene chiamata in causa sui B&B.  Per il resto silenziosa e rispettosa degli ordini di scuderia.

Regolare: 6

 

Ponticorvo Sergio (Assessore)

Finisce sul banco degli imputati per il modo in cui gestisce le sue deleghe, al punto che i Podemos ne chiedono le dimissioni. Lui non si scompone e affida le sue difese ad un corposo memoriale. Quando si cambia registro, però, dimostra di non sapere che il progetto per la realizzazione dell’Antenna di via delle Rose è stato già bocciato in Soprintendenza. E se non lo sa lui che è l’Assessore al ramo…

Sub judice: Voto 5

 

Russo Mario (Presidente del Consiglio comunale – Consigliere di maggioranza)

Parte con piglio autoritario pretendendo di non far discutere le interrogazioni, come da regolamento, per ottimizzare i tempi e non far dilungare la seduta più del dovuto. Dopo sei ore e mezzo, due interruzioni e lunghi momenti che assomigliavano a piacevoli chiacchierate al bar in cui di tutto si parlava tranne che dell’argomento iscritto all’ordine del giorno, bisogna concludere che il piglio iniziale è rimasto solo un timido proposito.

Poco conseguenziale: Voto 4,5

 

D’Esposito Simona (vice-Presidente del Consiglio comunale – Consigliere di maggioranza)

Rompe il suo silenzio ed illustra le linee guida sulla regolamentazione degli accessi agli atti. Ben 81 secondi di fila a riassumere la legge che gli valgono anche l’encomio da parte del collega di maggioranza Antonio D’Aniello. Peccato per qualche congiuntivo fuori posto.

Ancora in rodaggio: 5,5

 

Marilena Alberino (Capogruppo di maggioranza)

Il ruolo di capogruppo forse non è adatto a lei. Dopo essersi fatta sfuggire la Russo alla scorsa seduta, questa volta assiste impotente allo strappo che si consuma in seno alla maggioranza che dovrebbe dirigere.

Inadatta: Voto 4

 

D’Esposito Marco (Consigliere di maggioranza)

Il suo silenzio in Consiglio comunale ha toccato quota 353 giorni. Un bel bottino. E’ ancora lontano però il record dei 759 giorni detenuto da Antonio Montefusco detto ‘o Muto, ex Consigliere comunale di Roccamonfina. Montefusco, subentrato in corsa allo sfortunato collega Francesco Auricchio, restò senza aprire bocca dal marzo del 1973 al maggio 1975, quando si celebrò l’ultima seduta di quella consiliatura del Comune casertano. Il record fu così interrotto perché Montefusco non fu ricandidato.

Caparbio e felice: Senza voto

 

D’Aniello Antonio (Consigliere di maggioranza)

E’ teso e lo si vede. Si libera quando dopo oltre 5 ore e mezzo di seduta trova il fiato per dire: “Siccome condivido le motivazioni del rinvio (chiesto da Podemos), visto l’argomento e non volendo essere d’intralcio a quello che sembra essere l’orientamento della maggioranza, abbandono l’aula del Consiglio”. Per lui che non è masi stato un cuor di leone è davvero tanto.

Ammirevole: Voto 6,5

 

Gargiulo Marialaura (Consigliere di maggioranza)

Invia al Presidente Russo una giustifica in cui annuncia un breve ritardo per ragioni personali. Si narra che a Consiglio concluso, per mera educazione, sia rimasto ad attenderla il Maresciallo di Polizia Municipale Raffaele Russo che alle prime luci dell’alba ha lasciato il testimone al duo Ferdinando Cioffi (Ufficio protocollo) e Domenico Cinque (Ufficio Anagrafe). Vi terremo informati appena raggiungerà la Sala Consiliare.

Ritardataria: Al momento senza voto

 

Esposito Raffaele (Capogruppo Podemos)

Convince meno che in precedenti uscite. Qualche guizzo di tanto in tanto e nulla più. Le sue narrazioni ab urbe condita ci sono costate una confezione intera di Red Bull.

Dispendioso da seguire: Voto 4,5

 

Maresca Michele (Consigliere Podemos)

Gioca la sua wild card ancora una volta sull’ampliamento del cimitero. La scelta è buona, l’argomento è di quelli che mettono in difficoltà. Purtroppo continua a far confusione tra ordinanze e sentenze ed ora ci si mettono pure i pareri. O si ferma seriamente a meditarci su o forse è meglio che cambia cavallo.

Confuso e arrabbiato: Voto 4,5

 

Cilento Monia (Consigliere Podemos)

La notizia è che è tornata sulla terra. Finalmente l’abbiamo capita ed anche bene. Come se non bastasse, l’abbiamo anche apprezzata in quella genuina invocazione al buon senso sulla delibera “Elefante”. Mezzo voto in più, inoltre, grazie alla suocera che abbiamo appreso essere nostra affezionata lettrice e che salutiamo.

Trappistiana pentita: Voto 7

 

Cappiello Gabriella (Consigliere Podemos)

Insiste sul piano sociale di zona e mina per diversi muniti la proverbiale sicurezza nientemeno che dell’Assessore Rossella Russo. Commette però una clamorosa ingenuità che consente alla Russo di rigirare la frittata e annichilirla in poche battute. Viene salvata dal suo capogruppo Esposito.

Acerba ed incauta: Voto 4,5

 

Mare Salvatore (Consigliere Movimento 5 Stelle)

Spiazza tutti partecipando alla seconda seduta consecutiva di Consiglio comunale. Esulta per aver portato a casa l’istituzione del garante delle persone diversamente abili. Sugli altri argomenti gira più a vuoto di un motore a folle. Meglio quando si limita semplicemente a seguire a ruota i colleghi di minoranza di Podemos. Almeno fa numero.

Oggetto misterioso:  Voto 4,5.

Bertoldo da Ceremenna

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