Sanità. Il commissario Polimeni si dimette


“Se il Governo dovesse nominare il Presidente De Luca commissario ad acta per la sanità campana ci troveremmo di fronte all’incasso della prima cambiale in vista della campagna elettorale per le politiche. Le improvvise dimissioni del commissario Polimeni ci sembrano sospette, speriamo solo che non sia stato applicato il noto ‘metodo Coscioni’”. Lo dice la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino commentando la notizia delle dimissioni del commissario. “Faremo le barricate se il Governo dovesse applicare l’emendamento ad De Lucam – sottolinea Ciarambino – mettendo la sanità campana nel potere assoluto del presidente. La Campania non merita quest’oltraggio. Vogliamo persone competenti e libere”. “Il presidente De Luca si è distinto per inefficienza, per nomine di manager inadeguati e indegni – evidenzia – tanto è che qualcuno è persino finito agli arresti domiciliari per una brutta indagine sulla corruzione e altri si sono mostrati manifestamente incapaci di garantire un’assistenza sanitaria dignitosa, vedi il caso Nola”. “A questo quadro tragico – spiega – vanno aggiunte le indagini della magistratura sulla presunta induzione al voto di scambio del governatore nel suo incontro all’hotel Ramada, in cui si faceva leva proprio sul debito di riconoscenza della sanità privata verso la Regione”. “Fermo restando l’auspicio che la Campania possa uscire presto dal commissariamento, è inaccettabile che in una Regione come la nostra, con la sanità devastata, il controllore possa coincidere col controllato – fa notare Ciarambino – almeno la presenza di un commissario esterno garantisce la lontananza dalle clientele deluchiane”. “Siamo la regione dove in due importanti ospedali e alcune Asl – attacca – ci sono stati gravi fatti di corruzione senza che gli organismi interni alle strutture e alla Regione abbiano esercitato il dovuto controllo e siano intervenuti preventivamente. È per questi meriti che De Luca andrebbe premiato?”. Sulla stessa linea, i deputati M5s in commissione Affari Sociali alla Camera ricordano come “A dicembre, in occasione della legge di Bilancio, ci siamo battuti aspramente proprio per evitare che governo e Pd facessero questo ennesimo regalo a De Luca. Si trattava palesemente di una norma cucita su di lui e a distanza di pochi mesi ne abbiamo la prova. Adesso è chiaro a tutti perché il governo su questo punto non voleva proprio cedere”.

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