Sbagliando si impara! Il valore educativo del fallimento

«Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo».
W.Churchill
Quanto fa male ai genitori vedere i propri figli soffrire per un torto subito o per non essere stati in
grado di affrontare un evento della loro vita. Talvolta fa così male che ogni sforzo è teso ad evitare
che il bambino possa incontrare il fallimento e, con le migliori intenzioni, si rischia invece di
danneggiare fortemente il bambino e la sua capacità di far fronte agli eventi negativi della vita. Il
punto è proprio questo: non sarà possibile proteggerli per sempre dalle delusioni a cui per forza di
cose saranno esposti nel loro percorso di vita. Senza la protezione di mamma e papà, e in mancanza
degli strumenti giusti per gestire l’emotività che ne deriva, rischieranno di diventare delle persone
in balìa degli eventi negativi capitati. Cosa può fare allora un genitore per arginare questo rischio?
Non evitare l’esposizione del bambino alle difficoltà ma stare con lui nel fronteggiarle, aiutandolo a
trovare le risorse per farlo. Gli permetteremo in questo modo di capire che lo sbaglio esiste e che
può essere superato. Un banale ed estremo esempio per essere più chiari: il bambino che non viene
portato al parco giochi perché ci sono le radici degli alberi e potrebbe cadere, magari si risparmierà
una sbucciatura al ginocchio, ma si perderà quell’esperienza che gli consentirà poi, la volta dopo,
di stare più attento a guardare dove mette i piedi; non saprà che per quanto il ginocchio possa
bruciare, può però sopportare quel fastidio, con l’aiuto di mamma che gli mette un cerottino e lo
rassicura sul fatto che passerà. Cadere, di fronte ad un brutto voto preso a scuola o ad una partita
persa a scuola calcio, è fondamentale perché è in quel momento che il bambino scopre di potersi
rialzare. Quello sbaglio potrà così essere l’occasione per imparare la lezione, stando più attenti la
volta dopo, mettendoci più impegno, divenendo più responsabili, tollerando la sconfitta. Perché
infondo potersi concedere quest’ultima è necessario per gioire pienamente della vittoria, che non è
sempre così scontata. Sbagliare è il miglior antidoto contro la paura di sbagliare, che può diventare
un vero e proprio ostacolo ad una serena evoluzione, una spinta tutt’altro che sana verso un
eccessivo, quanto irraggiungibile, ideale di perfezione. Imparare a tollerare la frustrazione è dunque
fondamentale per il mantenimento di una buona autostima: saper gestire la sconfitta, infatti, renderà
il bambino più capace di affrontare positivamente il futuro e il rischio di fallire ancora una volta.
Proteggerli dai pericoli sì dunque, ma non metterli sotto una campana di vetro, soffocandoli con
ansie che impediscono loro di sperimentare. Procede per step tenendo conto della loro età, e alzando
l’asticella a mano a mano che il bambino ci sembra sempre più in grado di affrontare situazioni
nuove. Citando Maria Montessori, «ogni aiuto non necessario è un ostacolo allo sviluppo del
bambino». Bisogna pertanto saper fare un passo indietro e non sostituirsi ai figli, cosa che rischia di
demotivarli e di renderli più dipendenti.
Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331
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Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043