“L’aspetto terribile della disinformazione è che c’è sempre qualcuno disposto a crederci. Ecco perché riteniamo inaccettabile chi fa dell’approssimazione sulla pelle degli altri la propria bandiera politica, lucrando voti sulla pelle di chi è in difficoltà”.
La replica a Casa Pound, che aveva criticato Chiesa e amministrazioni locali sull’accoglienza ai migranti, non si fa attendere. A mettere nero su bianco, con esplicita richiesta di intervento sulla nostra testata giornalistica, è il Collettivo studentesco della Penisola sorrentina.
“Andate a chiedere a Sani, che viene dal Gambia e che è stato in prigione, tra torture e sevizie, per due mesi a causa di problemi politici, o a Mamadu che ha perso il fratello nella traversata del Mediterraneo, andate a chiedere loro che cosa si prova a soffrire la fame, la guerra, la privazione della libertà e dei diritti che la nostra Costituzione garantisce ad ogni cittadino italiano e straniero – scrive il Collettivo – Smettiamola di credere a chi dice che il male è il profugo, lo straniero, l’immigrato, perché così facendo ci sta spingendo ad una guerra fra poveri, fra chi ha di meno, senza inquadrare la vera fonte dei nostri problemi: le disuguaglianze sociali. Sì, perché se il problema è rappresentato dalla gente che lucra sugli immigrati allora, per un minimo di onestà intellettuale, bisogna prendersela con chi specula sui fondi destinati all’accoglienza e non con chi fugge fame e distruzione. E ancora più inaccettabile è chi dice “aiutiamoli a casa loro”, perché casa loro non esiste ed è ogni giorno sempre più distrutta dalle bombe di chi si presenta come salvatore e liberatore dell’umanità. Infine, finiamola di chiamare “buonista” chi crede nel valore universale dell’accoglienza come mezzo di aiuto reciproco fra popoli”.
E ancora:
“Girando per la Penisola abbiamo potuto constatare come siano forti e accesi i pregiudizi dei Sorrentini: da chi sostiene che gli immigrati “rovinano il turismo” (perché a noi vanno bene solo gli stranieri con i soldi) a chi si ricorda dei problemi degli italiani, ma solo quando bisogna ostacolare il processo di accoglienza e solidarietà.
Per questi motivi, come Collettivo Studentesco Penisola Sorrentina, ci impegneremo sempre di più per debellare questa idea distorta del migrante che ci viene inculcata dall’alto e prossimamente realizzeremo una manifestazione sul territorio con lo scopo di informare in modo chiaro i cittadini”.