Il Sentiero degli Dei. Un altrove tra cielo e mare

 

Il Sentiero degli Dei ha già nel nome il suo destino. La bellezza è la sua cifra distintiva. Ogni anno affascina, coinvolge, meraviglia migliaia di persone. Tutto ciò perché il Sentiero non è solo un percorso naturalistico che si snoda per otto chilometri da Agerola a Positano, sospeso tra le cime dei Monti Lattari ed il mare della costiera amalfitana, garantendo una esperienza sensoriale coinvolgente. Questa antica strada è soprattutto il racconto di un’altra epoca e di un’altra  civiltà: quella contadina. L’ambiente, infatti,  è stato modellato, con lineare complessità, sulle esigenze di chi lo percorreva e ci viveva: pastori, lattonieri, briganti, mercanti e, appunto, contadini.  Pertanto, il prodigio che si può ammirare, e che ad ogni scorcio si rinnova,  è  frutto della particolare interazione che si è creata, nel corso dei secoli,  tra uomo  e natura. I terrazzamenti, infatti, sono pezzi di terra sottratti alla montagna e recuperati all’agricoltura in un ambiente suggestivo, ma impervio. Vogliamo raccontarvi questo percorso, e le tante storie ed emozioni che restituisce, con gli occhi di chi ogni anno assiste gli escursionisti. I protagonisti di questa chiacchierata sono Vincenzo Mastro e Rosa Ruggiero, guide ambientali escursionistiche appartenenti all’Aigae (associazione italiana guide ambientali escursionistiche). Con l’associazione trekortrack hanno trasformato l’amore per la natura in un servizio da offrire ai turisti.

 

 

Cosa è il Sentiero degli Dei?

E’ un percorso lungo circa 8 km che parte dalla località Bomerano, nel Comune di Agerola, ed arriva a Nocelle, caratteristico borgo collinare del Comune di Positano. Si trova a 600 metri s.l.m., è caratterizzato da continue discese e risalite, con rientranze e sporgenze lungo i bordi. Il sentiero rappresenta un’immersione nella macchia mediterranea ed è possibile ammirare tutta la linea di costa fino a Capri e Punta Campanella.

Che tipo di flora si incontra lungo il percorso ?

Come già accennato, lungo il sentiero, ci sono tutti i colori ed i profumi della macchia mediterranea.  Noi li spieghiamo – dice Rosa che è Naturalista –  dalle più semplice come  la  parietaria, il rosmarino, le erbe che  crescono lungo i bordi del sentiero, al lentisco, pianta aromatica e medicinale, o, al cistus, un fiore che possiamo apprezzare nella versione bianca e rosa, fino alle orchidee spontanee. Ci sono poi piante che producono bacche anche d’inverno. C’è il mirto, il fico, il carrubo, il leccio. E’ un’esplosione di odori, colori e sapori. Ci sono fioriture tutto l’anno. Uno  spettacolo unico.

Rosa Ruggiero e Vincenzo Mastro 

E’ la bellezza del panorama e della  natura che coinvolge tanto?

Si, ma non solo. C’è anche, e forse soprattutto, la bellezza delle persone che ci abitano. Nel corso delle nostre passeggiate incontriamo spesso Antonio, un giovane pastore di Agerola, che alleva una speciale razza di capre, denominate napoletane, ormai in via d’estinzione. Con lui è possibile familiarizzare con gli animali e conoscere  le tipicità che si producono con il latte, magari anche saggiandole. Ci sono i contadini che coltivano la terra grazie ai muli e spesso ci fanno vedere come si piantano gli ortaggi ed a volte ci offrono le primizie di stagione. Ci sono i Falconieri delle”Le ali nel Vento” che addestrano rapaci, diurni e notturni – poiane, gheppi e falchi – e ci offrono la possibilità di vivere un’esperienza unica. C’è Antonino un giovane che ha istituito il Lemon Point, a Nocelle, con spremute fresche di arance e limoni.

Quanto tempo ci vuole per fare il sentiero?

Il tempo varia. E’ possibile fare l’intero percorso in  un’ora e mezza – ci è capitato con un gruppo di anziani inglesi ! –  oppure in  cinque ore. Ciascuno prende il tempo di cui ha bisogno. Con noi si parte insieme e si arriva insieme, possibilmente con il sorriso sulle labbra.

Chi può farlo?

E’ sconsigliato solo ai bambini ed a chi soffre di vertigini.


E’ pericoloso
?

Gli incidenti scaturiscono da imprudenze e distrazioni. Noi diciamo: l’occhio prima del piede e poi è regola generale che in montagna nulla si improvvisa. Scarpe ed abbigliamento adeguati, acqua, cappello ed occhiali da sole, per chi ne ha necessità, aiutano certamente

Qual è il periodo migliore per fare il percorso?

Da evitare luglio ed agosto per le alte temperature e la foschia che non consente di apprezzare il panorama. Bene la primavera, ottimo l’autunno.

Quali sono le nazionalità che partecipano alle escursioni?

Tutto il mondo percorre il sentiero, forse gli italiani  sono i meno presenti, troppo impegnati a cercare bellezze altrove per accorgersi delle proprie.

Per informazioni: trekortrack pagina facebook e sito

Telefono 3476863131 -3661055023 

 

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