Sorrento. Francesco Gargiulo: la mia storia parla per me. Chiedo un voto libero

Francesco Gargiulo, lei è il candidato sindaco di Riprendiamoci la Città, è considerato il quarto incomodo dai suoi avversari: Fiorentino, Gargiulo e Coppola.

Vuole dire Mario, Marco e Massimo… sa loro fanno a gara per farsi chiamare per nome perché, dicono, così mostrano più vicinanza alla gente. Secondo me lo fanno perché vogliono nascondere la loro storia di amministratori che hanno portato alla sfascio questa città. Io sono Francesco Gargiulo detto Ciccio, per qualcuno Franco, e non ho problemi a pronunciare il mio nome, cognome e nomignoli davanti a nessuno perché io non ho vergogna della mia storia, anzi ne sono fiero.
Da trent’anni sono impegnato in politica eppure il mio nome non è legato in alcun modo a politici, società o fatti che hanno contribuito a ridurre Sorrento nelle condizioni che versa oggi.

Loro, Mario, Marco e Massimo possono dire lo stesso?
Potrei portare numerosi esempi di come ciò non sia vero, ma a me non interessa perché invece che parlare dei loro fallimenti, che sono sotto gli occhi di tutti, preferisco parlare di fatti e idee per il futuro.I contagi di Covid-18 stanno aumentano e io stesso sono stato costretto alla quarantena perché uno dei miei avversarsi, che ho incontrato molti giorni prima che risultasse positivo, è affetto dal virus. È il momento di agire. Non si può più aspettare.
Cosa intende?
Intendo che la città deve essere pronta per affrontare una prossima crisi. L’ospedale Santa Maria della Misericordia deve essere attrezzato subito. Capisco la voglia dell’attuale sindaco di avviare lavoro di restyling alla struttura a pochi giorni dalle elezioni, ma a cosa ci serve un muro riverniciato se poi non abbiamo gli strumenti per curare le persone?
Qual è la sua proposta?
Quello di attrezzare l’ospedale con un reparto Covid, aumentando i posti di terapia intensiva e creando un centro per tamponi qui a Sorrento in modo da aumentare i test e avere una fotografia più reale della pandemia a Sorrento.
Ma sa che questa non è una cosa semplice da ottenere?
Mi scusi, allora il presidente De Luca lo invitiamo qui solo per farci le foto e dire che siamo belli, bravi e buoni? Sorrento non è la periferia di nessuno, Sorrento è una città internazionale che porta lustro alla Campania e all’Italia intera.
Quale sarà la prima cosa che farà appena potrà lasciare la quarantena?
Se sta pensando a qualche incontro pubblico per la campagna elettorale sbagli di grosso.
Ma a breve scatterà il silenzio elettorale.
Non mi importa. Ho già detto pubblicamente che non avrei fatto una campagna porta a porta perché la salute dei cittadini vieni prima di ogni altra cosa. E io sono un uomo che alle parole fa seguire i fatti. Non come i miei avversari che da anni continuano a dare fiato alle trombe senza realizzare nulla.
Ok, allora ci riprovo… cosa farà per rilassarsi dopo questi gironi di quarantena?

Una cosa molto semplice, porterò a spasso il cane attraverso le stradine del centro storico e poi mi affaccerò dalla villetta e guarderò il costone dell’hotel Sirene immaginando quando sarà bello quando un giorno da sindaco, realizzerò la passeggiata fra le marine, rimuovendo gli abusi degli stabilimenti e dando ai cittadini la possibilità di godersi questo paradiso. E poi rivolgerò lo sguardo verso una delle aree sovrastanti i parcheggi interrati realizzati e penserò a quanto sarà bello per me e il mio cane vedere bambini, anziani e altri animali domestici godersi il loro spazio attrezzato.
Se potesse scegliere una sola cosa del suo programma da realizzare, quale sarebbe?
Senza dubbio le case per i Sorrentini. Vedere i giovani che abbandonano la città perché non ci sono appartamenti per loro è davvero triste, mortificante e deprimente. Un po’ come sapere che a Sorrento non si nasce più da anni e nessuno se n’é interessato o vedere che la memoria dei nostri cari scomparsi è mortificata dalle condizioni ignobili in cui versa il cimitero per la mancanza di nicchie. Questa è diventata una città dove non si nasce, dove é difficile vivere, e dove se si muore si viene abbandonati dalle istituzioni.
Non crede di esagerare un po’?
Credo che ad esagerare sia stato chi per anni ha governato e ha permesso questo disastro, come Marco, Mario e Massimo.
Vuole fare un ultimo appello agli elettori prima del silenzio elettorale?
Chiedo loro il più grande dei sacrifici… esprimete la vostra libertà quando andrete a votare. Fatelo senza paura, senza risentiamo, senza ansia. Il futuro deve risplendere di speranza e sogni. unitiquei sogni, li realizzeremo