Sorrento. Nunzia Del Gaudio sotto le stelle della Notte d’Arte

“Ringrazio commossa il sindaco Giuseppe Cuomo, l’assessore Massimo Coppola, il giornalista Gigione Maresca e l’amico, profondo artista nell’animo, Carlo Alfaro, per avermi dato l’onore e la gioia di aprire, col mio libro ‘Non abbiamo bisogno di parole’, la bellissima rassegna ‘Libri sotto le stelle’ della Notte d’Arte di Sorrento”. E’ ancora frastornata ed emozionata l’autrice pompeiana, dopo il successo della presentazione del suo romanzo nella storica sede del Sedil Dominova, inserita nella Notte d’Arte del 30 giugno a Sorrento, un’iniziativa che ha avuto uno strepitoso riscontro in tutte le manifestazioni previste dal ricco programma, coinvolgendo ed entusiasmando cittadini e turisti al di sopra di ogni previsione. La non-stop di variegati eventi artistici e culturali ha, per una lunghissima notte, travolto la città delle Sirene, trasformandola in un palcoscenico a cielo aperto tra: letteratura, con “Libri sotto le stelle”, una serie di incontri al Sedil Dominova con la presentazione di un libro ogni ora; arte di strada, con oltre 70 artisti in giro tutta la notte nelle strade e le piazze di Sorrento; mostre, con i musei aperti fino alla mezzanotte e oltre (museo Correale, dove si è tenuto un incantevole evento, “Mod’Art”, vernissage di moda, cultura e spettacolo presentato da Patrizia Pellegrino con la partecipazione di Stefano Masciarelli, per raccogliere fondi per il restauro di un antico dipinto; Villa Fiorentino con la mostra dedicata a Francis Bacon; SyART Gallery con la mostra su Warhol, Haring e Adami); musica classica, con i concerti nelle Chiese di Chorus Cai, Rossella Parisi, Valeria Ioviero; teatro, in Villa Fiorentino con Marco Palmieri e le Sex and the Sud in “Stasera offro io… manchi solo tu!”, madrina Rosaria De Cicco; enogastronomia, con show cooking e degustazioni di prodotti campani al Bastione Parsano e gelato per tutti al bar Primavera di Antonio Cafiero. “Sono entusiasta di aver potuto parlare del mio libro a un pubblico tanto qualificato e in uno dei più caratteristici monumenti nel cuore del centro storico di Sorrento, un antico seggio nobiliare di prestigiosa bellezza che ha ospitato nella storia le riunioni dell’aristocrazia sorrentina”, aggiunge Nunzia Del Gaudio, poetessa, pittrice, autrice teatrale, presidente dell’Associazione Culturale Pompei. “Non abbiamo bisogno di parole”, suo primo romanzo, è liberamente ispirato alla tragica storia di Melania Rea, la giovane mamma di Somma Vesuviana assassinata a 20 anni nel bosco di Colle San Marco il 18 aprile 2011 dal marito, Salvatore Parolisi, militare, con 35 coltellate. Il suo corpo fu rinvenuto due giorni dopo nella macchia boschiva, su un tappeto di foglie e aghi di pino, il volto rivolto in alto e il corpo straziato di ferite. Lasciava la loro bambina, Vittoria, di soli 18 mesi, con la quale quel maledetto giorno si era recata nel bosco per farla giocare. Figlia di un militare dell’Aeronautica, Melania aveva perso la testa per Salvatore, un militare che lavorava come addestratore in una caserma femminile, originario di Frattamaggiore: i due si erano velocemente sposati e presto era arrivata la bellissima Vittoria. Purtroppo, però, Salvatore aveva un’altra donna, Ludovica, 26 anni, sua allieva. Melania, scoperta la tresca, decise di perdonare il marito, che in realtà, invece, non aveva mai troncato la storia con Ludovica al punto di decidere di liberarsi per sempre della moglie. Nunzia Del Gaudio, artista di rara sensibilità, ha vissuto, come tutto il grande pubblico italiano, ogni fase della vicenda, rappresentata con grande risalto dai media, con immensi dolore e compartecipazione emotiva. La sua emotività di donna l’ha fatta immedesimare nel dolore della figlia, Vittoria, probabile testimone dell’omicidio della madre, che diventa Viola, protagonista nel romanzo, proiettata dalla sua fantasia nella vita adulta. Viola sconta, nell’immaginazione dell’autrice, il senso di colpa che le è rimasto per non aver salvato sua madre dalle tenebre e, divenuta mamma, preda dei suoi fantasmi, dell’anoressia e della depressione, cede allo sconforto più profondo. Nel romanzo Nunzia immagina che, nel subconscio, il legame di sangue tra madre e figlia non si sia mai interrotto e, senza bisogno di parole, la sua presenza accanto alla figlia si sia avvertita costantemente. Una simbiosi di donne, madre e figlia, che va oltre la morte e diviene come per mistero “corrispondenza di amorosi sensi”. Spiega Nunzia: “Viola è stata figlia della giovane donna eternamente bella, sottrattale ingiustamente da una mano assassina, quella di suo padre. Viola ha sempre saputo ciò che mai nessuno ha avuto il coraggio di raccontarle. Dal sangue innocente versato dalla madre, al sangue del parto, emerge una nuova vita. E l’intimo linguaggio tra le tre donne resta forte, eterno e indissolubile. Anche quando, senza sapere che è lui, Viola ritrova suo padre”. “Desideri inusitati si intrecciano con fantasie inedite – scrive il giornalista Filippo Angora nella recensione al volume – che si uniscono come dei tasselli di un puzzle ancora incompiuto. Dal rapporto con la madre all’pproccio conflittuale col mondo maschile: fra sogno e realtà, sacro furore latente e gioia di vivere. La depressione pare sempre dietro l’angolo ma l’eroina che si annida in lei alla fine emerge sempre”. Lettura di passi e poesie tratti dal libro sono state affidate alle limpide voci di Rosario Di Nota e Marilena Altieri, mentre sono intervenuti nella discussione emersa dai numerosi spunti deltesto la presidente Fidapa Penisola sorrentina Maria Giovanna Maglio, la giornalista esperta di criminologia Adele Paturzo, il famoso psichiatra stabiese Maurizio Martino, la consulente del lavoro e componente della Commissione parità di genere regionale Lucia Gargiulo, l’universitario Attilio Iovino; intervenute alla presentazione anche le poetesse Anna Maria Gargiulo, Anna Maria Farricelli, Rossella Di Martino, Emanuela Rajola, Marisa Attanasio. Confronti come questo attorno al romanzo della Del Gaudio sono molto importanti e necessari, se solo pensiamo che, secondo gli ultimi dati Istat, sono 8 milioni e 800 le donne in Italia che hanno subito molestie sessuali nel corso della vita, e quasi 1800 quelle vittime di femminicidio negli ultimi 10 anni. Serve parlarne, serve una rivoluzione culturale che faccia incontrare uomini e donne sul terreno del dialogo, serve educare ai sentimenti e a una sana affettività. Anche partendo da un libro e da una notte sotto le stelle di Sorrento. Carlo Alfaro