“Uscire”, un verbo utilizzato spesso in riferimento a questa particolarissima e preziosa espressione della pietà popolare: le processioni. Un’azione che evoca tanti dinamismi, scelte, condizioni personali e comunitarie. E nel magistero di Papa Francesco è diventata una parola chiave, quasi un imperativo pastorale non più prorogabile: uscire! L’esperienza biblica dell’Esodo avrebbe tanto da raccontarci circa le implicazioni dell’uscire. Incamminarsi con le proprie incertezze, senza spavalderia né esibizionismi di sorta, come viandanti che cercano Dio.
La nostra Chiesa diocesana, rassicurata anche dalle recenti indicazioni del Vescovi italiani, ha scelto di autorizzare la ripresa del cammino liturgico pastorale delle singole comunità anche autorizzando le processioni della Settimana santa. Da parte nostra, dopo un attento e prolungato discernimento che ci ha visto in dialogo rispettoso e collaborativo con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale della nostra città, abbiamo deciso di uscire anche con le nostre processioni. Non tanto perché, come si sente ingenuamente ripetere spesso, dopo due anni di emergenza sanitaria si affaccia una comprensibile nostalgia di “normalità” (cosa è “normale” e di quante ambiguità è intrisa la nostra idea di “normalità”!), né tantomeno per soddisfare altrettanto comprensibili esigenze turistiche e culturali, né infine perché qualcuno lo ha deciso al posto nostro o ha fatto pressione per convincerci.
Usciamo con le nostre processioni perché vogliamo metterci con la comunità sorrentina alla ricerca di Dio, del Cristo sofferente, crocifisso e risorto, pienamente immersi nella ricchezza della celebrazione del Triduo pasquale unica e vera fonte della nostra fede; vogliamo uscire dalle nostre rassicuranti comodità, anche religiose e cultuali, per farci voce con la nostra preghiera di tanti poveri Cristi che portano la croce della malattia, della solitudine, della povertà, dell’ingiustizia, della guerra… Una processione è simbolicamente, e speriamo non solo simbolicamente, anche questo: espressione visibile e per certi aspetti pubblica di una scelta, uscire per andare incontro a Cristo e ai fratelli.
Ecco perché durante la Settimana santa di questo 2022 usciremo
il Lunedì Santo 11 aprile sera
con la PROCESSIONE DELLA B.V. ADDOLORATA
della Confraternita S. Giovanni in Fontibus
il Giovedì Santo 14 aprile sera
con la PROCESSIONE CON VISITA AGLI ALTARI DELLA REPOSIZIONE
dell’ Arciconfraternita del SS. Rosario
il Venerdì Santo 15 aprile all’alba
con la PROCESSIONE CON VISITA AGLI ALTARI DELLA REPOSIZIONE
dell’ Arciconfraternita di S. Monica
il Venerdì Santo 15 aprile sera
con la PROCESSIONE del CRISTO MORTO
dell’ Arciconfraternita della Morte
Sarà premura delle singole Confraternite rendere pubblico il programma con gli orari e i percorsi delle processioni. Quello che ci preme adesso chiedere a tutti è una rispettosa partecipazione a questi riti; quanti vi parteciperanno e quanti vi assisteranno lo facciano con fede, nel silenzio e nel raccoglimento, avendo cura soprattutto di osservare con serietà lo spirito religioso di questo cammino di fede e la necessità di tutelare la salute di tutti. Nelle occasioni di maggiore assembramento raccomandiamo un doveroso distanziamento e l’uso dei dispositivi di protezione (mascherine), magari scegliendo di sostare nei luoghi meno affollati dei percorsi programmati.
Assumerci la responsabilità di incamminarci per le strade della nostra città con le processioni della Settimana Santa significa farlo anche con la consapevolezza che rispetto ad alcune emergenze soprattutto sanitarie bisogna continuare a tenere la guardia alta e lasciarsi guidare da tanta prudenza e vigilanza. Da parte nostra in ogni caso la nostra scelta resta subordinata alle indicazioni pervenute o che perverranno dalle autorità competenti e dalla Curia diocesana.
Camminiamo, anzi usciamo insieme anche così…con passione e con rispetto. E portando nel cuore un canto di gratitudine a Cristo che dà la vita per noi.
Il Signore ci dia Pace!
I priori e i padri spirituali
Sorrento, 3 aprile 2022 V domenica di Quaresima