Alcuni risparmiatori hanno chiesto la restituzione delle somme investite al proprio promotore finanziario, non sono riusciti a recuperare il denaro, e così si sono rivolti al Tribunale di Torre Annunziata che ha emesso due decreti ingiuntivi per un importo di circa 900mila euro. I decreti ingiuntivi hanno consentito il pignoramento di alcuni conti correnti presenti presso istituti bancari sorrentini, ma non sono riusciti a soddisfare la pretesa dei diretti interessati. Questi fatti stanno creando una certa fibrillazione a Sorrento ed in Penisola sorrentina, generando una preoccupazione diffusa sul territorio. Si considera che i 900mila euro richiesti potrebbero essere solo la punta di iceberg e i soggetti coinvolti e le cifre dovute essere molto più ampie, al punto da raggiungere importi particolarmente significativi. In tal caso potremmo trovarci in presenza di una piccola “Caporetto” finanziaria in grado di mettere in seria difficoltà numerose famiglie ed imprenditori. Che la situazione abbia una certa rilevanza è confermato dalla presenza dei decreti ingiuntivi. Se il giudice del Tribunale li ha emessi ha riscontrato i presupposti per la restituzione delle somme. Inoltre, la società finanziaria ha revocato – già da qualche tempo – il mandato al proprio promotore. Gli atti di questa vicenda sono stati poi inviati alla Consob – la commissione nazionale che vigila sulle società e la Borsa – che, una volta valutati i fatti, potrebbe emettere provvedimenti interdittivi temporanei o addirittura arrivare alla radiazione dall’Albo dei promotori. Ma cosa è successo? Alla luce dei fatti descritti si profila quanto meno un sistema che ha determinato la confusione dei patrimoni, se non addirittura una truffa ai danni dei risparmiatori. Ora c’è da capire ed appurare se questi fondi sono stati distratti – e quindi magari utilizzati per ripianare perdite di altri clienti secondo schemi che ricordano il cosiddetto metodo “Ponzi” – oppure vi è stata una vera e propria sottrazione delle somme. Una vicenda del genere, abbastanza rara per la costiera, fa ritornare alla mente situazioni analoghe che si sono verificate negli anni passati e che hanno avuto anche clamorosi echi di cronaca. La questione centrale è capire il numero delle persone coinvolte e la reale entità delle somme dovute.