Un impegno collettivo per un miglior governo delle risorse di acqua dolce, soprattutto rigenerando i sistemi naturali, può ridurre le conseguenze dei cambiamenti climatici. Un corso d’acqua con una vegetazione in buono stato, ampie zone di esondazione e cemento lontano dalle sponde è meno pericoloso di un corso d’acqua costretto da barriere, sponde cementate e disboscate. “Liberiamo i fiumi” è una campagna di sensibilizzazione del WWF che intende porre all’attenzione dei cittadini le problematiche legate allo stato di salute dei nostri fiumi al fine di promuovere una riqualificazione degli stessi, ponendo l’obiettivo di recuperare la continuità ecologica e il libero scorrimento delle acque lungo 25000 km di corsi d’acqua europei.
Il WWF Terre del Tirreno con i suoi attivisti ha partecipato a questa iniziativa coniugando ad essa anche l’evento “Plastic Free” il sito scelto dagli attivisti è stato quello del sentiero della Sperlonga, di epoca preromana, un tempo faceva parte del percorso che collegava la città di Stabia a Vico Equense ed era l’unica via di comunicazione terrestre con i paesi della penisola sorrentina.Nel 1832, con la costruzione dell’attuale SS. 145 Sorrentina, il percorso della Sperlonga, dove era istituito l’impianto di un posto di dazio, è stato abbandonato. Oggi è una piccola stradina immersa nel verde delle colline vicane, il percorso comincia in prossimità del Cimitero comunale, per giungere alla sorgente che, con le sue acque, mescolate a quelle di “Capo d’Acqua”, ha dissetato per secoli gli abitanti della piana Equense, attraverso un acquedotto che risale a epoche lontanissime.
Il nome “Sperlonga” deriva dal latino “spelunca”, ovvero grotta, ed era utilizzata un tempo dai pastori quale ricovero in caso di pioggia o vento durante il pascolo. Giunti alla sorgente i volontari si sono calati nell’alveo fluviale per recuperare i tantissimi rifiuti gettati dal ponticello dai soliti incivili. Alla chiamata del WWF Italia per gli eventi Plastic Free e Liberiamo i fiumi hanno risposto numerosi attivisti, meritano una citazione per l’impegno profuso nel ripulire l’alveo del rivo vernotico innanzitutto l’organizzatrice Enrica Gargiulo (WWF Terre del Tirreno – Panda Young) ben supportata dal prezioso aiuto di Alessio Lucchisani, i giovanissimi attivisti del Panda Young, alcuni dei quali hanno affrontato anche una trasferta pur di esserci: Leonardo De Lorenzo (referente Panda Young -WWF Napoli), Francesca Ambrosini, Antonio Mercogliano, Carolina De Simone e Imma Savarese, infine gli attivisti storici del WWF Terre del Tirreno Antonino Miccio, Pina Parmendola, Giuseppe Pepe e Luigi De Rosa, tutti coordinati come sempre dall’instancabile Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno.
Luigi De Rosa