I sottoscritti Consiglieri comunali Maffucci Ciro, Rossella Staiano, Marilisa Di Guida e Luigi Verde, nello svolgimento delle proprie funzioni e del proprio mandato elettorale, espongono quanto segue
PREMESSO CHE
– La scorsa domenica, verso le ore 14 circa, nella parte costiera della Città di Vico Equense (Na), nello specifico, in località Marina di Seiano nei pressi del locale Ristorante “Torre del Saraceno”, si è rilevato, per l’ennesima volta, lo sversamento di reflui fognari, provenienti dal Rivo D’Arco e confluiti sulla spiaggia dove hanno formato una stagnante massa d’acqua putrida e maleodorante.
– In occasione del denunciato sversamento si è potuta constatare la contestuale presenza di numerosi avventori bagnanti, turisti e cittadini;
– La gestione delle spiagge vicane, presenta, altresì, numerose criticità tra cui l’assenza di controllo che garantisca l’ordine pubblico e la sicurezza;
– La mancanza di un provvedimento comunale finalizzato alla regolamentazione della balneazione e dell’afflusso alle spiagge libere le rende appetibile meta di frequentatori poco curanti del bene pubblico e dell’immagine della nostra cittadina, in aperto dispregio anche della tranquillità di diportisti ed operatori commerciali costretti ad assistere passivamente all’inerzia degli organi preposti al controllo;
– I titolari delle concessioni demaniali, come è noto, non possono sostituirsi alle forze di polizia, né possono vietare l’accesso alle spiagge libere ai non residenti in mancanza di apposita regolamentazione;
CONSIDERATO CHE
– in tali condizioni, gli stessi agenti delle forze dell’ordine presenti sul nostro territorio restano privi dello strumento sanzionatorio finalizzato a reprimere determinate condotte;
CHIEDONO
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Di conoscere le misure di controllo e contenimento che verranno attuate durante il periodo estivo da parte delle forze dell’ordine.
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Di conoscere le motivazioni che hanno portato allo sversamento di liquami sulla spiaggia del rivo d’arco.
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Di conoscere le motivazioni del tardivo intervento da parte della gori, per il ripristino di una situazione indecente e inammissibile in una città civile.
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Di accertarsi l’esistenza o meno di eventuali sversamenti abusivi di reflui fognari nel rivo d’arco, ed eventuali omissioni da parte degli organi deputati al controllo.
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Di conoscere le motivazioni della mancata interdizione alla balneazione del tratto di spiaggia antistante il rivo d’arco in presenza di una vera bomba ecologica a cielo aperto.
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Chiedono d’urgenza un incontro diretto a discutere delle argomentazioni di cui sopra, delle possibili soluzioni e della programmazione di interventi che possano garantire l’utilizzo degli arenili in sicurezza oltre che in conformità a qualsivoglia normativa diretta alla tutela della salute pubblica.