Statua di S. Antonino. Tensione ad Arola ( aggiornamento)

Momenti di tensione oggi ad Arola intorno alle 12.

Motivo del contendere? Il giardinetto  di S. Antonino, patrono della borgata, di recente abbellita con aiuole grazie anche ad un intervento dell’Amministrazione comunale.

Ciò ha provocato la reazione di chi sostiene che l’area deve restare aperta al pubblico sempre, anche se nel recente passato è sempre stata chiusa, non gradendo la qualità dell’intervento.

Da qui l’immissione di alcune piante in vaso nel recinto che delimita la zona e una sorta di occupazione simbolica.

La risposta di chi, invece, sostiene l’opportunità della chiusura non si è fatta attendere ed alcuni giovani hanno trasportato le piante fuori dal recinto, costringendo chi voleva occupare l’area ad andare via.

Il tutto si è svolto in un clima alquanto concitato, un momento caratterizzato da uno scambio verbale di accuse reciproche.

Da evidenziare il fatto che oggi la stragrande maggioranza dei residenti ha mostrato di condividere la scelta della chiusura.

Nella giornata di ieri, poi, è stato diffuso un manifesto in cui, coloro che chiedono l’eliminazione della chiusura, si sono fatti promotori di una raccolta di firme contro il parroco della parrocchia di S.Antonino, evidentemente ritenuto parte in causa nella vicenda,  da indirizzare all’Aricivescovo della Diocesi,  al Sindaco Andrea Buonocore ed al Presidente della Regione Vincenzo De Luca. Di tale iniziativa oggi non si è avuta traccia.


Commenti

3 risposte a “Statua di S. Antonino. Tensione ad Arola ( aggiornamento)”

  1. Penso sia importante rispettare la volontà del popolo.I parroci nelle parrocchie sono di passaggio,alcuni hanno saputo rispettare e valorizzare le tradizioni del paese che li ha accolti,altri restano nomi nella lista dei sacerdoti che si sono succeduti,Chi non ha una foto dei propri nonni,o dei propri genitori ai piedi di quella statua o dell’enorme tronco dell’antica quercia che si trovava in quell’aiuola,piantata secondo la leggenda dallo stesso Sant’Antonino,poi pare abbattuta da una violenta tempesta.Uno dei suoi rami è il piedistallo della statua.Io stessa ho una foto della quinta elementare con tutta la mia classe ai piedi del Santo.E’ da apprezzare la volontà di abbellire quel posto per restituirlo agli arolesi e al loro buon senso e non trasformarla in una proprietà privata.

  2. marina

    La volontà del popolo è stata fatta poichè il popolo stesso si è espresso ieri indignato ed esausto da quei pochissimi ” occupatori! ( contati sulle dita di una mano!!!!!!) che attraverso varie frivolezze e oscenità avevano occupato un luogo di memoria donato anni fa dai marittimi arolesi in devozione dl Santo. Non è mai stato un luogo occupato per berci caffè ..fumare sigarette…ma un luogo aperto solamente in determinate occasioni ( poichè per passare il tempo ad arola ci sono parecchi spazi messi a disposizione di tutti). E’ cmq una proprietà privata e siamo in una società civile e automaticamente NESSUNO può prendersi la briga di fare quello che vuole solamente perchè è un suo pensiero. Se ognuno facesse ciò che vuole dove arriveremmo?

  3. (Dott Giovanni Ponti)

    Carissimi , qui non si tratta di difendere la posizione dell’oratorio e del bar dello stesso gestito da amici o zii, ai quali dopo le nostre proteste sono state affidate le chiavi del lucchetto che, se non avessimo manifestato, sarebbe divenuto veramente una dependance dell’area commerciale dell’oratorio, magari proprio per consumarci i caffè di cui sopra.
    Ma andiamo con ordine, si dice la volontà del popolo, ma se a vandalizzare il giardino la mattina di domenica 19 c’erano solo 4 balordi addestrati da qualche alienato a sua volta ammaestrato dal Curato Massese ( che invece dovrebbe prendersene cura) e incitati dalle Maestrine Catechiste Depensanti, che, pur di compiacere (per interessi sovente veramente osceni come scrivi) il Curato Prepotentello, hanno persino applaudito una delle figlie dei vetusti membri del Consiglio Economico Parrocchiale che impugnando una vanga (che diceva di voler gettare fuori) di fatto ci ha aggrediti, spintonati e sbattuti a terra, così come i gestori dello stesso bar che hanno offerto da bere gratis ai 4 delinquenti in erba che hanno scaraventato fuori le panche di castagno antico, un tavolo e le piante In Vaso ..questo sarebbe il Popolo di Arola ? NO, il popolo di Arola ha dignità da vendere e non si piega a meri interessi economici, non si prostituisce con il Prepotentello di turno che mette lucchetti, vieta di buttare i confetti alle prime comunioni, stabilisce tariffe per coro, musica, matrimoni, frittelle oratoriali abusive e gira in Suv o BMV con cellulare ultimo modello in barba alla promessa di povertà a suo tempo accettata!
    Il giardino di Arola, la cui proprietà è sì Privata, ma non parrocchiale È Di Tutti, È un Bene Comune e non sarebbe dovuto essere cementificato abusivamente senza permessi né progetti!
    Adesso lo stesso È Aperto come è sempre stato e pian piano vi faranno ritorno pure le piante aromatiche ed officinali che già erano a dimora ai tempi dei nostri nonni che non solo vi accedevano ma trovavano ricovero presso la grande cavità posta nel tronco della quercia secolare che troneggiava al centro della piazza che NON aveva inferriate, balaustre e lucchetti e pure al tempo i giovani fumavano e i cani defecavano senza per questo ritenere necessarie recensioni e barriere.
    La lettrice del commento precedente dimenticava di annoverare il Cardinale tra i mittenti e circa la Traccia che non vede, presto saprà che l’Eminenza Card Crescenzio Sepe riceverà una cronistoria circa gli eventi succitati e la donazione degli arredi e delle piante summenzionati. Non mancheremo di aggiornarvi anche sul colloquio con la Dirigente scolastica ProfAlberta Maresca ed il Provveditore agli Studi di Napoli circa i rapporti tra Scuola elementare statale e Parrocchia ad Arola

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