Stelle, arance e funerali. Mille modi per dire Gaarder

 

Nato a Oslo nel 1952, dopo aver studiato filosofia, teologia e letteratura, Jostein Gaarder ha insegnato filosofia per dieci anni.

Ha esordito come scrittore nel 1986, ma è nel 1991 che salta alla ribalta internazionale con “Il mondo di Sofia”, romanzo filosofico che è stato in vetta alle classifiche dei best seller in Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Italia, Stati Uniti, diventando un successo mondiale.

Lo scrittore norvegese affronta da sempre i più grandi interrogativi sul significato dell’esistenza con delicatezza e poesia.

Le domande fondamentali della nostra vita vengono declinate con apparente leggerezza, che in realtà è un modus letterario di grande efficacia e suggestione: Gaarder ci conduce tra le stelle, con “C’è nessuno?” e “Cosa c’è dietro le stelle?”; ci svela i percorsi filosofici che reggono il pensiero dell’uomo dall’inizio dei tempi, con il romanzo “Il mondo di Sofia”, un autentico best seller che ha consentito un approccio insolito e autentico alla filosofia; ci fa vivere e fremere d’amore, lasciandoci in bilico su un punto interrogativo, raccontandoci la storia de “La ragazza delle arance”.

La sua scrittura è lieve e fluida, delicata ma incisiva e profonda; Gaarder scava nei suoi lettori un solco profondo in cui domande, risposte, nuove domande, spunti di riflessione, sentimenti talvolta contrastanti,si sovrappongono e si alternano in un affascinante carosello narrativo.

Oggi torna, dopo un po’ di anni, con un’altra storia: un romanzo che, come gli altri, non lascia indifferenti.

“Il consolatore” è poesia e ingegno, forza e suggestione della fantasia e delle parole attraverso cui prende forma e sostanza!

“Il consolatore” è un sessantenne erudito e solitario, che non si sente mai solo: non ha figli, sua moglie lo ha lasciato (ma hanno condiviso a lungo una Toyota Corolla, per cui hanno continuato a vedersi), ha un unico amico (Pelle), che forse c’entra in qualche modo con la fine del suo matrimonio… eppure lui, Jakop, non è mai solo: impegna il suo tempo partecipando ai funerali!

Ama mischiarsi alla folla di parenti ed amici, raccontando aneddoti e ricordi della vita del defunto (di cui in realtà non sa nulla), commuovendo i presenti.

Tutto sembra scorrere tranquillamente, fino al giorno in cui all’ennesimo funerale Jakop incontra Agnes…

Ancora una volta, Jostein Gaarder affronta storie intense e drammatiche, riaprendo gli interrogativi che da sempre affascinano (e intimoriscono) noi tutti sul significato dell’esistenza, con la potenza delle sue parole e di una fantasia travolgente!

 

 

Jostein Gaarder, “Il consolatore” – Longanesi