Sulla “strage di Villa Fondi” la clamorosa rivelazione di Claudio d’Esposito (WWF): “Hanno preso un albero per un altro”

“Hanno sbagliato alberi”

Ha davvero del clamoroso quanto rivela Claudio d’Esposito  in merito alla paventata “Strage di Villa Fondi”. Una nota di cinque pagine. Una nota in cui il Presidente della locale sezione del WWF chiede al Sindaco la revoca dell’ordinanza che dispone il taglio immediato di otto esemplari arborei del Parco.

Nell’Ordinanza in oggetto si fa “confusione” con gli esemplari numerati e classificati nelle varie categorie di rischio individuando come alberi da abbattere anche esemplari che, a ben vedere, rientrano sono classificati nelle su citate perizie in classe di rischio “C” ovvero non da eliminare!!!

Un errore nato da un malinteso

D’Esposito ricostruisce anche le modalità con cui si sarebbe addivenuti alla clamorosa svista.

Tale confusione è generata (e lo si comprende facilmente ad un’attenta lettura degli elaborati prodotti!!!) da un refuso contenuto del parere prodotto dall’Orto Botanico laddove richiama come oggetto del sopralluogo 3 alberi di Pinus Pinea, tra tutti quelli presenti, indicati nella perizia della dott.ssa De Marco con criticità a carico dei fusti e con i codici 982, 983 e 984.

Tuttavia, stando invece a quanto scrive il Presidente del WWF, sarebbe stato indicato un albero sbagliato.

Dalla lettura della Perizia della De Marco appare evidente che gli alberi “con criticità” sono quelli indicati con i codici 982, 983 e 985!!! Nella scheda della De Marco della pianta n° 984 si deduce infatti che essa è inserita in classe “C” e si chiarisce che il soggetto è “entro i limiti di sicurezza …  non sussistendo degenerazioni eccessive dei tessuti legnosi.” E’ chiaro, quindi, che tale pino non presenta alcuna criticità a carico del fusto!!!

L’orto botanico diede solo un parere

Inoltre nelle pagine inviate al Sindaco Vincenzo Iaccarino, e per conoscenza alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggi, d’Esposito chiarisce anche un altro importante aspetto. 

Il sintetico parere dell’Orto botanico non ha, e non può avere, alcun reale valore tecnico/scientifico, come è espressamente riportato in calce al documento dove si chiarisce che il parere non costituisce, né sostituisce, una perizia tecnica” essendo esso stesso una semplice analisi di elementi emersi in “apparenza” e, in conclusione, arriva a suggerire un “incontro con le parti contrarie in modo da far prevalere il “buonsenso” come ribadito anche dalla stessa Soprintendenza con nota n° 9269 del 15/04/2014.

Cosa hanno fatto per salvare gli alberi?

La nota poi apre ad una serie di interrogativi. Il primo riguarda le azioni poste in essere dall’Amministrazione per cercare di migliorare le condizioni del patrimonio arboreo. 

L’ordinanza in oggetto inserisce tra gli alberi da abbattere, oltre a due esemplari già morti da tempo per cause ad oggi sconosciute (n° 986 e n° 987), anche alberi che, nelle su citate perizie, non sono classificati da abbattere (n° 984 e n° 988). Ovvero nell’ordinanza sindacale tali alberi sono stati declassati, da C e C/D in categoria D, senza apparente motivo. Per gli alberi in categoria C-D si chiarisce che il tecnico “deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali da realizzare finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità” Ci si chiede se il tecnico abbia indicato gli interventi da farsi e se una volta attuati abbia verificato i risultati? In assenza di tali procedure non si comprende come e chi abbia “declassato” l’albero?

Gli alberi a rischio sul territorio comunale sono 38, perché si accaniscono solo su Villa Fondi?

Claudio d’Esposito conclude poi il suo intervento rivelando un altro aspetto a dir poco sorprendente.

Si rappresenta che gli alberi classificati in categoria C-D, nelle aree pubbliche del comune di Piano di Sorrento, sono ben 38 e ci si chiede perché si decida di “declassare ed eliminare in somma urgenza” quelli posti nell’unica area interdetta al pubblico? Tra i tanti alberi in categoria C-D ricordiamo un esemplare di Carrubo (Ceratonia siliqua) posto in Piazza della Repubblica già soggetto a diversi pericolosi crolli sulla strada in più occasioni. Tale esemplare arboreo, nonostante le “prescrizioni” della Dott.ssa De Marco di effettuare una potatura di alleggerimento e di riforma ed un monitoraggio a 6 mesi, non è stato oggetto di alcun intervento da parte della ditta incaricata di recente delle potature ed è rovinosamente crollato sulla strada per la quarta volta!!!

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