“… sulle orme di Giancarlo Siani – Educare alla legalità e alla cittadinanza attiva “. È questo il tema del convegno che si terrá sabato prossimo presso l’hotel Aequa a Vivo Equense. “L’idea che anima l’incontro è quella di istituire a Vico Equense una Giornata all’insegna della legalità e dell’impegno civile per i cittadini e soprattutto per i giovani – spiegano gli organizzatori -. La storia di Giancarlo Siani è un punto indispensabile da cui partire. Nel nome di Giancarlo Siani e di quello che egli ha rappresentato e rappresenta per tante generazioni di napoletani e europei, per tanti giovani giornalisti . La memoria ha un valore inestimabile, essa permette di non dimenticare, rimembra gli antichi eroi della Storia che spezzarono la loro vita per amore della propriag terra. La memoria è un impegno etico e civile”. L’entusiasmo di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e delle scuole che hanno aderito all’evento come il Liceo Publio Virgilio Marone e l’istituto Francesco De Gennaro in particolare nella persona della prof.ssa Anna Maria Buonocore rappresentano motivo di orgoglio per Raffaele Vanacore e Claudio Volpe “I Virgiliani”, associazione di giovani studenti, che sono gli ideatori e promotori .
Ci saranno ospiti illustri come il Procuratore Armando D’Alterio, il giornalista Arnaldo Capezzuto de “il Fatto quotidiano ” , la preside Nora Rizzi, il consigliere della città metropolitana Salvatore Pace. Modera Maria Pia Rossognaud, direttrice Media 2000.
Un ruolo centrale è riservato agli studenti del Liceo Publio Virgilio Marone e dell’Istituto Alberghiero Fr. de Gennaro .
Gli alunni Mattia Miccio, Mario Guida, Maddalena Savarese e Giovanni Pane, studenti del Liceo Publio Virgilio Marone, leggeranno alcuni articoli tratti dal Libro “Fatti di Camorra, una raccolta di circa settanta articoli di Giancarlo Siani “quelli che gli sono costati la vita.” scrive Paolo Siani nella postfazione.
Gli studenti dell’Istituto Alberghiero, invece, presenteranno il Progetto ASOC attraverso slide e video esplicativi, ponendo particolare attenzione al delicato ruolo che la Scuola può svolgere nella lotta alle Mafie, come il Giudice Giovanni Falcone spesso ribadiva.
Alla lettera, infine, sono state colte le parole di Roberto Saviano:
“Giancarlo Siani era stato ammazzato per aver scritto. Rileggere i suoi articoli oggi significa trattare Giancarlo Siani non come un simbolo immobile dell’anticamorra, ma come il promotore presente e attivo di un’idea, quell’idea che era diventata il suo stile di vita, fatta di ricerca, informazione, approfondimento. Giancarlo Siani aveva capito che sono queste le armi più forti che abbiamo contro le mafie, armi che le mafie temono più delle manette, più del carcere. Leggere questi articoli significa ridare al lavoro di Siani la dignità che troppo a lungo gli è stata tolta. Leggerli significa tenere in vita Giancarlo e il suo esempio, non solo il suo ricordo”. Dagli organizzatori, un grazie particolare all’hotel Aequa, alla
Cittá di Vico Equense e all’associazione Leondardo.