Dopo esserci dedicate, anima e corpo, ad argomenti più complessi e “seriosi” come l’importanza dell’espressività corporea nonché la formazione su quanti e quali mezzi per integrare la comunità Rom (se vi siete persi il diario dall’estero niente paura: www.agorainforma.it), abbiamo scelto di approfondire un tema più leggero ma ugualmente rilevante. Ridere è una cosa serissima! Quanti e quali sono i benefici?
Si dice che ridere sia la miglior cura di bellezza che esista: diminuisce lo stress e le tensioni e quindi dona un aspetto migliore. Su questo punto, credo, siamo tutti concordi. A prescindere da quantità e qualità l’abbiamo sperimentato almeno una volta. Questo accade perché ridendo si contrae il diaframma che stimola, di conseguenza, gli organi circostanti: fegato, milza, stomaco, intestino. Rilassa i muscoli di viso, collo, braccia e addome. Nel cervello entra in azione la dopamina, un neurotrasmettitore capace di generare sensazioni di piacere. Dagli studi condotti dall’Università del Maryland a Baltimora, è emerso che il senso dell’umorismo e il riso diminuiscono i rischi di malattie cardiovascolari e che ridere aumenterebbe la soglia di sopportazione del dolore.
Un minuto di riso irrefrenabile equivale a 45 minuti di relax: privarsene, quindi, sarebbe un errore!!!
Al di là degli indiscussi benefici dal punto di vista medico, approfondendo la questione da una prospettiva prettamente psicologica, ci siamo chieste: che cos’è il senso dell’umorismo e perché ci fa ridere? La psicologia offre diverse spiegazioni di questo simpatico fenomeno. Secondo Freud, padre della psicologia, l’umore è il nostro modo di difenderci dalla sofferenza, consente di liberarci di sentimenti repressi che abbiamo nei confronti di argomenti che ci turbano, come la sessualità.
Inoltre, quando ridiamo dei nostri difetti o di quelli degli altri, ci sentiamo sollevati nell’alleggerire una situazione che potrebbe essere dolorosa. Fare umorismo è un ottimo modo per entrare in contatto con il bambino che è in noi. È un gioco.
Il riso è un lubrificante dei rapporti sociali. Se si ha senso dell’humor è più facile farsi ascoltare e quindi essere accettati, attenua fortemente le gerarchie e fa passare un messaggio di non aggressione e complicità.
Non è necessariamente un indicatore attendibile dello stato emotivo. Tuttavia ridere fa bene alla salute poichè il rilascio di endorfine carica di benessere e positività e questi comunque filtrano e sono percepiti dagli altri.
Saper ridere di sé stessi aiuta il nostro ego ad alleggerirsi di carichi in eccesso. Saper ridere di sé stessi ci ricorda che siamo esseri umani e che pertanto possiamo sbagliare!
Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico integrato, per info 3317669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa- psicoterapeuta dell’età evolutiva, per info 3496538043