Tartarughe libere e bandiere blu. Festa per il mare in Penisola

Una giornata particolare che ha avuto come protagonista indiscusso il mare della Penisola sorrentina. Mentre a Roma la Fee insignito della Bandiera blu i comuni di Sorrento, Massa Lubrense e Piano di Sorrento, alla cala di Puolo sono state liberate le quattro  tartarughe salvate nei mesi scorsi dal Centro Tartanet del Parco Marino di Punta Campanella. Un raduno di bambini entusiasti, di biologi ed ecologisti, di operatori della comunicazione e curiosi, a cui i volontari (giovani impegnati nel progetto Mare, marine adventure respecting environment) non hanno lesinato informazioni e spiegazioni. Presenti all’evento il presidente e il direttore del Parco marino, Michele Giustiani e  Antonino Miccio, la biologa Carmela Guidone, esponenti di Marevivo e delle associazioni impegnate nella tutela del mare. Particolarmente rilevante la presenza della Capitaneria di Porto di Massa Lubrense e del tenente colonnello Aztori della Guardia di Finanza di Napoli, che hanno accompagnato la prima tartaruga in acqua, Cicciotta, la più piccola, recuperata a metà marzo.

Poi è stata la volta di  Prometeo, un esemplare molto giovane, con un po’ di plastica nell’intestino. Salvatore, maschio di grosse dimensioni, pesa 70kg, è stato il terzo ad immergersi. Ritrovato nella rete dai pescatori. non ha mostrato problemi particolari. Ora affronterà la stagione riproduttiva e sarà seguito attraverso un trasmettitore satellitare che gli sarà installato sul carapace.  Calippo aveva molte ferite, una ventina, causate dall’accidentale cattura nella rete da pesca. Le 4 Caretta carretta sono state curate dagli esperti della  stazione zoologia A. Dhorn a Portici e ora sono finalmente guarite e possono riprendere il loro affascinante viaggio nel Mediterraneo. In 10 anni di attività il Centro di primo soccorso del Parco Marino di Punta Campanella ha recuperato e salvato circa 160 tartarughe, grazie anche alla preziosa collaborazione dei pescatori, soprattutto quelli di Salerno. Un’attività importante per salvaguardare una specie sempre a rischio a causa del forte impatto antropico lungo le coste campane. 

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