Ben trovati follower, al secondo appuntamento mensile di “architettura e natura”; la rubrica interamente dedicata al rapporto che c’è o che ci potrebbe essere in città, tra l’architettura e la natura.
La scorsa volta, abbiamo affrontato il tema del “green bonus”, con l’obiettivo di mettere in evidenza il suo buon intento. Questa volta, continueremo su questo filone, ma con lo scopo di approfondire per alcune puntate, tutte le idee che si possono sviluppare con l’applicazione di questo incentivo.
Tra le idee che andremo ad affrontare, ci saranno per esempio: il disegno o la trasformazione di un terrazzo in uno spazio verde attrezzato; la realizzazione di un giardino pensile o di una copertura verde in quota; la creazione di un orto-giardino dove coltivare frutta, verdura e fiori, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente; la costruzione di un buon impianto di irrigazione, per sensibilizzare l’uomo al buon uso dell’acqua.
Il tema scelto per questo secondo appuntamento, riguarda la realizzazione di un tetto verde, inteso come architettura intelligente a servizio di uno spazio vivibile in quota.
ARCHITETTURA INTELLIGENTE PER UNO SPAZIO VIVIBILE IN QUOTA
Per “tetto verde”, in architettura si intende una copertura piana o inclinata, parzialmente o completamente ricoperta da un manto vegetale.
Il tetto verde è chiamato anche giardino pensile; la sua tecnica di inverdimento è conosciuta già nel VI secolo a.c. presso i Babilonesi. In Germania, nel XVIII-XIX secolo, le abitazioni degli agricoltori, erano spesso ricoperte con uno strato vegetale per proteggerle dagli incendi. Nella nostra epoca, è stato Le Corbusier, maestro dell’architettura contemporanea, ad aver riscoperto ed inserito nelle teorie dedicate alle buone pratiche per l’architettura, il quasi re-dimenticato tetto verde, inteso come “tetto giardino”.
Ragioni tecniche, di economia, di comfort e sentimentali, ci inducono come allora a ri-adottare i principi pratici e funzionali della struttura del “tetto giardino”, per riscoprire e costruire in città, un modello di costruzione eco-sostenibile che fa leva sulla costruzione e sulla natura attraverso la copertura.
Dunque, già solo per queste diverse ragioni, è stato importante tornare ad adottare i principi pratici e funzionali della struttura del tetto verde, in quanto, obiettivamente, rappresenta uno strumento valido per creare un beneficio concreto per l’uomo e per l’ambiente in città.
Capito questo, possiamo considerare il nuovo incentivo “green bonus”, essere una manna dal cielo per questa tecnologia, perché potrebbe risultare utile a diffondere maggiormente nel campo della progettazione che in quello delle costruzioni, l’uso del tetto verde, anche nel campo privato.
E’ per questo motivo che dobbiamo capire bene, quali sono le caratteristiche e quali sono i vantaggi ecologici ed economici che questa tecnologia offre a chi intende applicarla alla propria costruzione.
CARATTERISTICHE E VANTAGGI ECOLOGIC ED ECONOMICI
Al tetto verde, gli vengono riconosciuti tutti i canoni necessari per contribuire concretamente al sostentamento della programmazione edilizia delle città sostenibili. Grazie alla somma dei vantaggi ecologici ed economici, può offrire nel campo del risparmio energetico e in quello della valorizzazione estetico funzionale dello stesso immobile, un valore aggiunto all’azione necessaria per il raggiungimento della qualità della vita dell’uomo in città.
La sua principale caratteristica è data dall’isolamento, perché il manto verde della copertura permette all’edificio di isolarsi bene con l’esterno.
Altre principali caratteristiche che può offrire questa tecnologia sono: l’isolamento acustico; la capacità di accumulare calore; il miglioramento della qualità dell’aria negli agglomerati industriali; il potenziamento del microclima; lo sviluppo del sistema fognario cittadino e del regime delle acque agricole; il miglioramento estetico; il migliorandone della qualità della vita; il recupero delle aree verdi perse, con la stessa costruzione dell’edificio.
Molti sono i vantaggi dati dalla sua caratteristica tecnica e funzionale che rendono il tetto verde efficiente ed eco-sostenibile. E questi sono: notevole risparmio energetico per il riscaldamento e per l’aria refrigerata; facilità di posa; reversibilità; poca manutenzione; poco consumo idrico; leggerezza strutturale; ottimizzazione della superficie; benessere psico-fisico; vivibilità in quota; protezione dell’immobile; durabilità del pacchetto superficiale di copertura.
APPROCCIO PROGETTUALE
Un esempio di tetto verde per un’architettura che si prefigge l’obiettivo di essere economica, ecologica, sostenibile ed efficiente può essere progettato, con una struttura portante in legno, dove è possibile adagiare su un sistema modulare, un manto di rivestimento verde, facile da posare, reversibile nel tempo, ottimo per essere integrato in superficie con pannelli solari e fotovoltaici, lucernai ed altri elementi tecnici e funzionali, necessari per un suo efficiente ed intelligente comportamento.
Per concludere questo secondo appuntamento con una visione, possiamo dire che con questo tipo di copertura, si potrà contribuire al rinverdimento delle città, rigenerando con qualità, pieni e vuoti urbani, dismessi o poco utilizzati, migliorando così l’aspetto e la vivibilità.
Nel prossimo appuntamento, continueremo ad analizzare nello specifico, tutte le parti di un tetto verde, cercando di rendere, più facile possibile, l’approccio teorico e pratico.
Contatti
Arch. Emanuel Acciarito – Atelier Creativo Acciarito
Studio di architettura, interior-design e visual art
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