“Turismo nei palazzi condominiali, B&B vietati se…”

Negli ultimi anni c’è stato un dilagare di nuove strutture ricettive: i bed and breakfast all’interno di condomini.

Una nuova geografia della ricettività, molto diffusa anche in costiera sorrentina. Ora, al di là degli inevitabili benefici per chi rispetta regole e offre comunque un servizio di qualità, questa tematica risulta – di fatto – una delle maggiori cause di litigi fra condomini. Specie perché le tradizionali “comunità condominiali” sentono perdere la “familiarità” dei “beni in comune”, in quanto frequentati da “estranei”, a turni cadenzati, che spesso sono ignari delle regole condominali (esempio: orari di silenzio, posti auto, criteri per la raccolta differenziata etc.)

Ma c’è una regolamentazione in materia? Possono sorgere Bed and breakfast nei condomini? La tematica di recente è stata – di fatto – ulteriormente regolamentata con una sentenza della Corte di Cassazione.

La massima Corte sembra aver messo fine alle diatribe emettendo la sentenza numero 109 del 7 gennaio c.a. la quale stabilisce che non si può destinare un appartamento ad affittacamere, attività alberghiera o di bed and breakfast se il regolamento vieta destinazioni d’uso diverse da quella abitativa.

Questa sentenza è decisiva per le future aperture di dette attività, ovviamente il condominio può autorizzare la struttura eludendo il divieto del regolamento di condominio con una delibera all’unanimità, ossia il consenso di tutti gli aventi diritto.

Amministratore Andrea Di Martino
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