Commenta con noi l’esito del voto a Vico Equense e le prospettive per il ballottaggio, Tommaso De Gennaro, segretario del circolo cittadino del PD e promotore della lista “Vico sostenibile” nell’ambito della coalizione che sostiene Maurizio Cinque.
Mi faccia una analisi del voto
Le analisi si faranno alla fine, dopo il ballottaggio quando conosceremo il nome del vincitore.
La coalizione di Peppe Aiello, dopo il primo turno, parla di una situazione di “anatra zoppa” in caso di vincita di Maurizio Cinque e ventila la possibilità di tornare al voto.
Se la maggioranza uscente si è ridotta a fare queste considerazioni significa che non hanno proprio più argomenti e non sanno più dove andare a parare. Capisco il disagio di non avere vinto ma non possono immaginare di ingannare le persone agitando pericoli che non esistono. Gli elettori non sono ingenui, lo hanno dimostrato già col primo turno di queste amministrative, quando hanno capito che in quella coalizione c’era del vecchio riciclato e non li hanno premiati. Per quanto ci riguarda noi stiamo a quello che gli elettori hanno deciso e cioè andare con Maurizio Cinque al ballottaggio. Questo è il responso delle urne e va rispettato.
Rimane il problema di ritrovarsi in minoranza in consiglio comunale
Sicuramente è un elemento da tenere in considerazione e ovviamente non è quello che noi auspicavamo. Ma questa è una eventualità prevista dalla legge elettorale. Non è un qualcosa di patologico. Piuttosto di invocare scenari drammatici, il caos, il commissario, arrivando persino ad invocare una improbabile modifica della legge elettorale, noi preferiamo accettare la sfida e guardiamo all’aspetto positivo della situazione che si è venuta a creare.
Si spieghi meglio, c’è un aspetto positivo?
Tutti i protagonisti di questa tornata elettorale hanno parlato del bene della città e di tenere a cuore i suoi destini. Qualora Maurizio Cinque vincesse, consapevole dei rapporti di forza in consiglio comunale, non potrà che chiedere un sostegno trasversale su tematiche fondamentali per la città. Penso a quelle scelte per venire definitivamente fuori dalle difficoltà provocate da questa pandemia da covid-19 e a quelle necessarie per intercettare e poi gestire i fondi del PNRR. A quel punto ogni consigliere comunale potrà decidere liberamente cosa fare. Ma dalle scelte di ognuno si capirà chi veramente tiene a Vico Equense e chi fa solo propaganda elettorale. Sicuramente ci sarà un compromesso ma tutto avverrà in maniera trasparente e l’asticella sarà posta molto in alto. Tutti avranno modo di dare con estrema chiarezza il loro contributo. Io ritengo che questa sia una opportunità e un fatto positivo.
Quindi non paventa l’ingovernabilità e i rischio di tornare al voto?
Il nostro atteggiamento è positivo e costruttivo. Cogliamo la sfida di fronte alla quale ci potrebbe mettere l’elettorato per il bene della città. Anche perché, come detto, è una situazione prevista dalla legge elettorale. Sicuramente sono da stigmatizzare tutte le dichiarazioni scomposte che si stanno facendo in questi giorni. Chi parla di mercato delle vacche, chi di poltrone, chi consiglia di ritirarsi. Si capisce il nervosismo, ma questi sono atteggiamenti arroganti e irrispettosi, non tanto di Maurizio Cinque e delle liste a lui collegate, ma della volontà popolare che ha scelto di mandare al ballottaggio i due candidati sindaci. Ma, aggiungo, che i loro atteggiamenti sono irrispettosi anche verso i propri elettori vista la scarsa considerazione che hanno dei loro candidati eletti, per paventare un mercato delle vacche.
Per rispondere alla sua domanda, non ci sarà ingovernabilità. Ci sarà la possibilità di sfiduciare il sindaco, ma chi lo farà dovrà prendersi la responsabilità di farlo e soprattutto dovrà a spiegare alla città il perché di una scelta così grave in un momento così difficile. Lo ripeto, io sono molto ottimista.
Quindi come risponde a chi agita questi timori?
Usassero altri argomenti. Spiegassero piuttosto cosa faranno di Vico Equense il giorno dopo. Evitino di alzare polveroni inutili e ricordino che c’è un solo arbitro: l’elettore e un solo regolamento: la legge elettorale. Capisco che hanno il problema che le persone, in questi 20 anni, hanno imparato a conoscerli. Allora studino per diventare più credibili, magari al prossimo giro.