Come votano i giovani in Penisola sorrentina

È un argomento di cui si discute parecchio in queste settimane di campagna elettorale: i giovani ragazzi del ’99, che voteranno per la prima volta, andranno alle urne? E verso chi è orientato il loro voto? Per scoprirlo abbiamo fatto circolare un sondaggio all’interno dei vari gruppi Facebook delle scuole superiori sorrentine, un’indagine conoscitiva in completo anonimato e con domande riguardanti le elezioni del 4 marzo e il rapporto tra i giovani e la politica. Hanno risposto al questionario cinquanta ragazzi, divisi tra Liceo Gaetano Salvemini (60%), Liceo Publio Virgilio Marone (28%) e Istituto Superiore Polispecialistico San Paolo (12%).

Andrai a votare?

Alla prima domanda, quella in cui la richiesta è “Andrai a votare?”, la stragrande maggioranza degli studenti risponde in maniera affermativa; solo il 4% degli intervistati dichiara che non si recherà alle urne a causa della poca informazione o della cattiva convinzione secondo cui la politica sia sinonimo di corruzione. Gli alunni che voteranno, invece, agiscono per “dovere morale” e “per cambiare le sorti del Paese”, “partecipare alla vita politica e smetterla di lamentarsi” o più semplicemente perché “è inutile non farlo”. Differente è il risultato ottenuto sulla seconda domanda, quella in riferimento a quale preferenza si esprimeranno i giovani votanti: esclusi coloro che non si recheranno alle urne, solamente il 35,4% degli studenti ha già deciso quale partito o coalizione votare; il restante 64,6% ha intenzione di informarsi durante queste settimane che precedono la data delle votazioni, per poi scegliere quale formazione politica appoggiare.

 

Centro destra e centro sinistra in “equilibrio”

Le scelte elettorali degli studenti mostrano una sorta di equilibrio politico tra le aree del centro-destra e del centro-sinistra, con una leggera flessione verso quest’ultima: il 41% di coloro che hanno già le idee chiare su chi votare appoggerà la coalizione formata dal Partito Democratico e dalla lista +Europa di Emma Bonino; il 35% voterà la fazione di centro-destra guidata Berlusconi, Meloni e Salvini; il 12% sosterrà Potere al Popolo mentre un altro 12% appoggerà il Movimento 5 Stelle. Interessante è comprendere la collocazione dei voti all’interno di ogni scuola: il Liceo Virgilio si schiera con l’80% dei votanti a favore del centro-destra (l’altro 20% è per Potere al Popolo), il Salvemini appoggia con il 70% la coalizione di centro-sinistra (il resto dei voti è diviso tra un 20% di Berlusconi e un 10% di Potere al Popolo) mentre l’Istituto Superiore San Paolo parteggia per i pentastellati. Da ricordare è che la nostra non può essere considerata una stima precisa e certa delle possibili scelte elettorali in quanto ci siamo basati su una parte già esigua delle risposte al sondaggio (coloro che hanno da tempo deciso quale partito appoggiare) e che il numero di queste risposte (50) rispecchia in minima parte la popolazione studentesca sorrentina del ’99.

Cosa chiedono i giovani al nuovo governo

Continuando con le domande, la quasi totalità degli studenti che ha risposto al sondaggio chiede al nuovo governo incentivi sul lavoro che favoriscano l’occupazione, misure adatte a favorire la cultura d’impresa, un Paese burocraticamente più snello e l’abolizione della riforma scolastica della Buona Scuola; altri, più pessimisti, affermano “non ci sarà alcun governo, quindi nessun miglioramento” oppure “non mi aspetto nulla”. Altro punto importante del sondaggio riguarda la discussione politica effettuata all’interno delle aule scolastiche. Il 32% degli studenti dichiara che si è discusso di politica, o almeno tentato di farlo, sia con la partecipazione dei professori sia tra compagni di classe (cifra che tende ad aumentare per il San Paolo, considerando anche la presenza di ore di diritto ed economia, materie molto più orientate alla discussione sulla situazione politica attuale e, quindi, più dirette ad instaurare un dibattito). Il restante 68% afferma che nelle aule, di solito, non si discute di elezioni o di politica e, se si prova ad avviare un simile dibattito, ciò avviene in maniera troppo generalizzata e con scarsa conoscenza dell’argomento.

La politica lontana dai giovani

Da qui è facile il collegamento con un’altra domanda, riguardante il rapporto tra giovani e politica. Tra le tante motivazioni del perché la politica sia un argomento così lontano dai giovani, gli alunni rispondono che “viene presentata bruscamente, non viene mai spiegata, si dà tutto per scontato e di conseguenza diventa noiosa e incomprensibile” oppure “è per disinteresse generale, e anche perché la politica di oggi non è capace di coinvolgerci”, mentre altri fanno notare che “siamo un paese di vecchi, governato da vecchi e con leggi vecchie. Molti giovani non sanno neanche la differenza tra sinistra e destra e nemmeno chi governa il nostro paese attualmente. Sembra un mondo troppo lontano da quello giovanile e nessuno spera più in un cambiamento. Quando si parla di politica, si apre un linguaggio troppo lontano da quello dei ragazzi”. E, infine, quanto hanno inciso i social sulle considerazioni politiche degli studenti? Secondo i dati raccolti, solo il 24% ha affermato di aver attinto informazioni in parte o in tutto sui social; la grande maggioranza invece dichiara di non aver utilizzato questi canali in quanto sono soggetti a rischio di fake news e bufale di vario genere, preferendo un’informazione “più pulita” che compare su giornali e canali televisivi, anche se qualcuno ammette: “Non hanno inciso, ma sono riusciti sicuramente ad aprirmi gli occhi su alcune cose e mi hanno informato su altre”. In conclusione ci si auspica una grande partecipazione degli studenti del ’99 alle prossime elezioni (come già lo è stata in occasione del referendum del 4 dicembre 2016) a dimostrazione del fatto che i giovani non sono affatto come vengono dipinti da chi giovane non lo è più, ma hanno una intrinseca ricchezza di idee e di valori che vogliono portare avanti ed affermare con convinzione e determinazione.

Christian Aversa

Exit mobile version